Uccise a martellate la sorella per l’eredità: condannato a 11 anni (anziché 24)

L’omicidio nel 2022 a Scafati. Per i giudici la difesa del 62enne è riuscita a dimostrare l’assenza di aggravanti.

Salerno – Aggredì a martellate la sorella Maria Cristina, 58 anni, e la donna morì dopo cinque mesi di coma in ospedale, il tutto per una lite legata all’eredità.  Aniello Palumbo, 62enne di Scafati (Salerno), è stato condannato a 11 anni dopo un processo durato due anni. Una pena ridotta a meno della metà dei 24 chiesti dal pm sulla base dell’accusa di omicidio volontario perché per i giudici la difesa è riuscita a dimostrare l’assenza di aggravanti.

Il delitto era maturato il 14 marzo del 2022, quando nella casa di proprietà della famiglia a Scafati, i due si erano incontri per discutere di questioni economiche legate all’eredità. Ne era scaturita una violenta lite culminata nell’aggressione fatale. Aniello Palumbo aveva preso un martello, presente in casa, per poi colpire la sorella alla testa. Soccorsa e trasportata all’ospedale di Nocera Inferiore, la donna era stata operata d’urgenza ma poi era entrata in coma e le sue condizioni erano progressivamente peggiorate fino alla morte.

Per la Procura Palumbo aveva ucciso la sorella in modo volontario, tuttavia i difensori del 62enne hanno puntato sull’assenza di premeditazione e sono riusciti a convincere i giudici, che hanno ridotto a meno della metà la pena richiesta dal magistrato. 

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