Uccide la madre per la pensione e la sotterra a pezzi nel bosco: arrestato

In manette Stefano Emilio Garini, 62 anni: l’anziana era stata d’intralcio alla sua relazione con una giovane brasiliana. L’uomo ha continuato a percepire la pensione della donna.

Novara – L’anziana madre gli era ormai d’intralcio. Per continuare ad accudirla Stefano Emilio Garini, agente immobiliare milanese di 62 anni senza un impiego fisso, si era giocato l’amore di una donna brasiliana molto più giovane di lui con la quale aveva avuto una relazione poi interrotta. D’altronde non aveva nemmeno i mezzi economici necessari per rinunciare alla pensione e all’assegno d’invalidità percepito dalla madre. Secondo l’accusa avrebbe risolto l’arcano uccidendo l’anziana, Liliana Agnani di 91 anni, durante una gita serale nel Parco del Ticino, per poi farne a pezzi il corpo e sotterrarlo non lontano dal fiume. Un delitto premeditato, perché l’uomo si sarebbe recato in avanscoperta nella zona qualche giorno prima dell’omicidio.

Era il 18 maggio del 2022. Nei giorni successivi il figlio per crearsi un alibi fece anche anche celebrare una messa a suffragio della madre in una chiesa del quartiere popolare della Barona di Milano, ovviamente senza il feretro, ma con una fotografia esposta sull’altare. Ma per la burocrazia la madre doveva apparire ancora viva, in modo da continuare a ricevere pensione e invalidità.

L’indagine dei carabinieri è stata coordinata dalla Procura di Novara

L’inchiesta che oggi ha portato all’arresto dell’uomo era partita nell’ottobre del 2002, quando alcune ossa umane furono ritrovate a San Martino di Trecate, nel Novarese. Inizialmente si pensò fossero di un escursionista scomparso, poi di un corpo portato dal fiume. In seguito gli inquirenti imboccarono la strada giusta per quanto lunga e tortuosa. Dall’analisi dei reperti eseguita dal Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense dell’Università degli studi di Milano venne trovata una vite in titanio, impiantata tra la terza e la quarta vertebra.

Dal numero di matricola della vite, perfettamente conservata, i militari sono quindi risaliti all’ospedale milanese Galeazzi e, visionando gli elenchi, hanno accertato che quel tipo di protesi era stata impiantata su un totale di sette pazienti. Sei di loro sono stati facilmente rintracciati. Mentre nel caso di Liliana Agnani qualcosa non tornava.

I carabinieri hanno quindi contattato il medico curante della donna, perché a sua volta chiamasse il figlio per fissare una visita di controllo all’anziana madre. In quel frangente Garini avrebbe riferito al dottore in maniera elusiva che la madre non poteva recarsi in ambulatorio perché era in Veneto, a casa del fratello che, da successivi accertamenti, risultava morto già da alcuni anni. Quindi è stata ascoltata la nipote, residente a Milano nell’abitazione dell’anziana deceduta , in via Virgilio 33, la quale riferiva che la nonna era deceduta ma non era in grado di spiegare le modalità della morte né del funerale. “Il padre – spiegava agli inquirenti – ci ha detto che è morta in ospedale ed è stata cremata”.

I resti dell’anziana ritrovati nel Parco del Ticino

A questo punto il focus degli investigatori veniva ristretto sull’unico figlio dell’anziana. Le indagini appuravano che l’indagato integrava il suo reddito con la pensione della madre, percepita indebitamente dall’INPS, insieme al sostegno che il Comune di Milano elargiva alle persone inabili bisognose. Inoltre le attività testimoniali e specialmente quelle tecniche, consentivano agli investigatori di appurare che Garini, in data 18 maggio 2022 si era recato la sera con l’anziana madre ancora in vita, a Trecate località Boscomarino, dove secondo l’accusa sarebbe avvenuto l’omicidio. Il resto è storia recente: i carabinieri di Novara hanno arrestato Garini, accusato dei reati di omicidio doloso, distruzione/soppressione di cadavere, truffa aggravata, autoriciclaggio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

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