L’uomo avrebbe acceso un braciere in camera da letto per intossicare la donna, mettendo in pericolo anche i tre figli minorenni.
Como – Un operaio tessile di 50 anni, origini tunisine ma da anni residente a Como, è accusato di avere tentato di uccidere la moglie nella notte tra il 25 e il 26 gennaio scorsi. L’uomo avrebbe acceso un braciere nella camera da letto con l’intento di provocare un’intossicazione da monossido di carbonio, mettendo in pericolo anche i loro tre figli minorenni.
La donna, salvata in extremis grazie a un trattamento in camera iperbarica, ha denunciato il marito, facendo partire le indagini della Procura di Como. Per l’operaio è stato disposto il braccialetto elettronico e l’allontanamento dall’abitazione familiare.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il gesto sarebbe stato dettato da una vendetta nei confronti della moglie, che la sera prima gli aveva comunicato l’intenzione di separarsi. Tuttavia, dopo aver compiuto l’atto, è stato lo stesso uomo a chiamare i soccorsi, un fattore che ha inciso sulla decisione di non applicare nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.