La 25enne era in attesa di un provvedimento di affidamento. Gli inquirenti: “Potrebbe non essersi allontanata da sola”.
Genova – Potrebbe non essere stata una fuga solitaria quella della donna tunisina di 25 anni scomparsa il 4 giugno dall’ospedale Villa Scassi di Genova con la figlia neonata. Gli inquirenti, che da giorni sono impegnati nelle ricerche della giovane, non escludono che a organizzare o facilitare l’allontanamento possa essere stato il compagno, con un passato di violenze domestiche.
La ragazza, secondo quanto ricostruito, viveva in Francia fino a poco tempo fa, da dove si sarebbe allontanata per rifugiarsi presso un’amica, denunciando di essere stata picchiata dal compagno. Proprio quest’ultimo, riferiscono fonti investigative, sarebbe giunto in Italia nei giorni scorsi e avrebbe fatto visita alla donna e alla bambina per due volte durante il ricovero.
Dal parto all’allontanamento: la ricostruzione
La 25enne era stata ricoverata il 23 aprile all’ospedale Villa Scassi, dove aveva partorito la bambina. A causa delle condizioni di precarietà sociale e abitativa – aveva vissuto alcuni giorni in strada a Genova – i servizi sociali avevano avviato un percorso per l’affidamento madre-figlia in una comunità protetta o casa famiglia.
Il 6 giugno era prevista un’udienza in tribunale per formalizzare la proposta di affidamento, ma due giorni prima, la giovane si è allontanata improvvisamente dalla struttura sanitaria insieme alla neonata, facendo perdere le proprie tracce.
Le indagini: si cerca anche il compagno
Secondo quanto emerso dalle prime indagini, l’uomo potrebbe aver avuto un ruolo nell’allontanamento e non è escluso che madre e figlia siano già state condotte all’estero. Le forze dell’ordine stanno seguendo diverse piste, con il supporto di canali investigativi internazionali.
Il timore principale è legato allo stato di salute della neonata, che richiedeva monitoraggi clinici costanti. La Procura ha aperto un fascicolo e sta vagliando l’ipotesi di sottrazione di minore e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria.