Truffe online: finte banche svuotano conti correnti, 8 arresti tra Napoli e Vercelli

Oltre 300 i raggiri ai danni di 146 vittime residenti in tutta Italia, 164 mila euro i soldi sottratti, riutilizzati per acquistare abiti e accessori griffati.

Verbania – Nelle prime ore di venerdì 15 dicembre, i carabinieri dei Comandi Provinciali di Verbania e Napoli, coordinati dalla Procura di Napoli, hanno arrestato 8 persone (di cui 4 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale partenopeo. Tutte sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi informatiche e accesso abusivo a sistemi informatici.


L’attività investigativa – l’operazione è stata denominata “Sfarzo criminale” – è scaturita da una truffa informatica perpetrata nel 2021 ai danni di un correntista di un Istituto di Credito piemontese. I carabinieri l’hanno condotta attraverso l’analisi di tabulati telefonici e dei fotogrammi acquisiti presso attività commerciali, intercettazioni telefoniche e telematiche, nonché numerosi riscontri effettuati presso gli Istituti di credito. E sono riusciti così a identificare i responsabili delle frodi, ricostruendo la struttura di un agguerrito network criminale, radicato in provincia di Napoli, che si avvaleva di tecnologie avanzate per eludere i complessi sistemi di sicurezza predisposti dagli istituti di credito.

I militari hanno anche ricostruito il modus operandi della banda. Dapprima partivano con l’attività di “phishing”, basata sull’utilizzo di software per l’invio massivo di SMS “esca”, recanti link di reindirizzamento a siti web clone, del tutto identici a quelli di diversi Istituti di Credito (registrati su portali web dedicati attraverso l’utilizzo di documenti falsi ovvero intestati a prestanome). Poi procedevano a contattare telefonicamente le vittime, cosa che veniva fatta attraverso sodali addetti a un call center clandestino. Questi ultimi mediante un software ad hoc, attribuivano alle sim utilizzate, intestate a prestanomi, una numerazione corrispondente ai numeri verdi degli istituti bancari ( “spoofing”), quindi carpivano l’identità digitale delle vittime e le relative credenziali di accesso e inviavano un sms attestante il buon esito dell’operazione, per fugare eventuali sospetti insieme all’avviso che entro 24/48 h sarebbe pervenuto un nuovo codice d’accesso al servizio di home banking. A quel punto, non appena la vittima accedeva all’app. di home banking, gli addetti svuotavano i conti correnti, creando carte di credito virtuali con cui accedevano ai servizi “Pay by link” offerti dalla società NEXI ovvero ai servizi di pagamento contactless offerti da “Samsung Pay”, “Apple Pay” e/o “Google Pay”. Il denaro rubato alle vittime serviva ad acquistare capi di abbigliamento e accessori griffati, sia tramite portali web dedicati che direttamente presso i negozi dei brand, ubicati a Milano e Roma.

Secondo gli inquirenti sarebbero oltre 300 le truffe tentate o consumate, perpetrate nei confronti di 146 vittime residenti in diverse Regioni (Piemonte, Lombardia, Calabria, Lazio, Campania, Basilicata, Emilia
Romagna, Liguria, Veneto, Sicilia, Abruzzo, Toscana, Trentino, Sardegna, Marche, Puglia e Friuli Venezia Giulia). Il sodalizio criminale avrebbe sottratto in tutto circa 164 mila euro, che ora saranno recuperati contestualmente all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo.

I carabinieri hanno sequestrato anche, nel corso delle indagini, numerosi computer e telefoni cellulari utilizzati per mettere in atto il piano criminoso. Durante una perquisizione eseguita a Napoli, due degli arrestati sono stati sorpresi in flagranza di reato mentre perpetravano una truffa nei confronti di un ignaro correntista.

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