Parte dei committenti, legati al rappresentante legale dell’impresa finita nei guai, simulavano il pagamento di lavori mai svolti tramite falsi bonifici.
Messina – Il sequestro preventivo di crediti d’imposta inesistenti per un valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro è stato portato a termine dalla Guardia di finanza. Tali crediti erano stati ceduti da una società locale del settore delle costruzioni a un intermediario abilitato. In aggiunta, è stato disposto il sequestrodi ulteriori 640.000 euro, derivanti da IVA e ritenute previdenziali non versate dalla stessa impresa.
L’operazione, coordinata dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, è scaturita da una verifica fiscale condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina, che ha portato alla luce un sistema fraudolento legato all’indebita percezione di bonus edilizi introdotti dal decreto “Rilancio”.
Gli approfondimenti hanno evidenziato che parte dei committenti, legati al rappresentante legale dell’impresa, simulavano il pagamento dei lavori tramite falsi bonifici “parlanti”. Questi documenti inducevano in errore gli uffici finanziari, consentendo alla società di monetizzare crediti d’imposta non dovuti per lavori mai eseguiti realmente. I crediti illegittimi, derivanti da bonus come “facciate”, “ecobonus” e “ristrutturazione”, ammontano complessivamente a 1,6 milioni di euro, interamente ceduti a intermediari finanziari. La società barcellonese presentava anche un debito verso l’Erario di oltre 640mila euro per IVA e ritenute non versate. Tale importo è stato incluso nel sequestro in quanto profitto di frodi fiscali.