Truffa bonus facciate a Bologna, sequestro da 250mila euro [VIDEO]

Operazione della Guardia di Finanza inchioda una ditta ferrarese e l’amministratore di condominio compiacente.

Bologna – La Guardia di Finanza ha scoperto una truffa con bonus facciate e, su disposizione della Procura del capoluogo regionale, ha sequestrato 250mila euro di crediti d’imposta fittizi nei confronti di una società con sede nel ferrarese operante nel settore delle ristrutturazioni edili. L’indagine è nata dalle proteste di alcuni residenti di un condominio di Bologna durante i lavori di ristrutturazione del loro immobile.

Dopo la stipula del contratto di appalto (che prevedeva l’applicazione del cosiddetto “bonus facciate” con spesa a carico dello Stato per il 90% e per il rimanente 10% a carico dei condomini) i lavori non sono mai partiti ed è poi emerso che erano stati affidati in subappalto dei lavori a una nuova società.

L’intervento dei finanzieri si è concentrato sulla genesi della società appaltatrice, che è risultata essere stata costituita appena una settimana prima dell’assemblea condominiale che aveva approvato il preventivo dei lavori, e sulla verifica dei presupposti per accedere ai bonus edilizi. 

Centrale nella vicenda anche il ruolo dell’amministratore di condominio, che avrebbe indotto in errore i condomini favorendo l’approvazione del preventivo prodotto dalla società, pur consapevole della sua recente costituzione, nonché della carenza di comprovata esperienza nel settore. Inoltre, nonostante l’evidente inadempienza contrattuale della società appaltatrice, lo stesso amministratore avrebbe disposto la cessione del credito d’imposta a favore della società subentrata, inserendolo nell’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. 

L’amministratore di condominio e il legale rappresentante della società aggiudicataria dell’appalto sono ritenuti responsabili di truffa nei confronti dei condomini e di tentata truffa ai danni dello Stato (quest’ultima scongiurata grazie al sequestro dei crediti d’imposta disposto dall’autorità giudiziaria per evitarne l’indebito utilizzo o la cessione a terzi)

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