Il giovane si spacciava per maresciallo e ufficiale giudiziario: gioielli sottratti con un raggiro nel quartiere Prati.
Roma – La polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – Dipartimento criminalità diffusa e grave, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un ventitreenne campano per una truffa consumata ai danni di una anziana donna. L’uomo è ora gravemente indiziato dei reati di truffa aggravata e sostituzione di persona, entrambi commessi all’interno dell’abitazione della vittima.
Tutto è iniziato nel cuore del quartiere Prati, quando una donna di 65 anni si è ritrovata al centro di un raggiro orchestrato con metodo e sangue freddo. La truffa è partita da una telefonata: dall’altro capo del filo un uomo, che si spacciava per un maresciallo delle Forze dell’ordine, le comunicava con tono deciso che la sua auto sarebbe stata utilizzata per una rapina in una gioielleria. L’accusa era accompagnata dalla promessa di “evitare conseguenze penali” se la donna avesse collaborato immediatamente.
A rendere il copione più credibile, il falso maresciallo ha annunciato l’invio presso l’abitazione della vittima di un suo presunto collaboratore, un “ufficiale giudiziario”, incaricato di verificare la provenienza dei gioielli presenti in casa. È a questo punto che il piano si è perfezionato: mentre la donna, comprensibilmente scossa, tentava di contattare il compagno per chiarire la situazione, gli impostori sono riusciti a tenere impegnate le linee telefoniche di entrambi, impedendo che marito e moglie si parlassero e scoprissero l’inganno.
Pochi minuti dopo, alla porta ha bussato il complice del truffatore, vestito da perito, pronto ad effettuare il fantomatico “sopralluogo”. Nel mentre, il finto maresciallo rassicurava la donna che il marito si trovasse in caserma, informato di tutto, e che fosse necessario seguire alla lettera le indicazioni del collaboratore. A quel punto la vittima, convinta di agire nel proprio interesse, ha consegnato al presunto ufficiale un sacchetto contenente tutti i suoi gioielli. L’uomo è poi sparito rapidamente.
Solo al rientro del marito e del figlio, la donna ha realizzato di essere caduta in una trappola. Le indagini avviate dagli investigatori del Commissariato di P.S. Prati all’indomani dell’episodio hanno consentito di raccogliere elementi decisivi grazie alle immagini di videosorveglianza del palazzo. Il volto dell’uomo, immortalato dalle telecamere, è stato riconosciuto e, tramite le banche dati, collegato a un ventitreenne originario dell’hinterland partenopeo. Il giovane è stato poi arrestato in flagranza pochi giorni dopo, mentre tentava di mettere a segno un’altra truffa con le stesse modalità. Cristallizzati i gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Sono tutt’ora in corso approfondite indagini per individuare i responsabili che hanno agito in concorso nel medesimo di reato.