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Truffa ad anziane: ci sono anche minacce ed estorsione

Estorsione. Questo il reato contestato a un 37enne di origini campane che, in due distinte occasioni, avrebbe sottratto con le minacce alcune migliaia di euro a due anziane.

Roma – La polizia di Stato, al termine di un’indagine coordinata dalla procura capitolina, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 37enne perché gravemente indiziato di estorsione ai danni di 2 donne di 92 e 83 anni. Le indagini, coordinate dalla procura romana, hanno consentito l’emissione della misura cautelare. I reati sono avvenuti nei quartieri di Nuovo Salario e Villa Gordiani, a distanza di più di un mese l’uno dall’altro. Lo schema per entrambi è quello tristemente noto del finto nipote: un telefonista, spacciandosi per un figlio/nipote in gravi difficoltà, chiede soldi all’anziano.

A questa chiamata ne segue spesso un’altra di un finto funzionario pubblico e/o appartenente alle forze dell’ordine che, oltre ad avallare la prima telefonata, mette sotto pressione la vittima tenendola al telefono per non darle modo di chiedere aiuto. A questo punto alla porta si presenta “l’incaricato” per la riscossione. Il complice, ed è proprio questo il ruolo che avrebbe rivestito l’odierno indagato. In entrambe le indagini, condotte dal distretto Fidene e dal commissariato Tor Pignattara, l’incaricato non si è limitato a riscuotere, ma avrebbe aggiunto vere e proprie minacce per convincere le 2 anziane a consegnargli più soldi e gioielli di quelli che le donne avevano già preparato.

Due le donne truffate: di 83 e 92 anni.

Certosini gli accertamenti svolti anche con l’indispensabile apporto tecnico-scientifico del Gabinetto di Polizia scientifica della questura di Roma; proprio grazie agli elementi acquisiti si è arrivati all’identificazione del 37enne, persona già nota alle forze dell’ordine per episodi simili. Gli indizi raccolti hanno permesso alla procura di Roma di chiedere e ottenere per l’indagato l’emissione di una misura cautelare da parte del Gip. La stessa misura è stata eseguita dai poliziotti di entrambi gli uffici di polizia che, dopo aver rintracciato il 37enne a Napoli nella sua abitazione, lo hanno condotto nel carcere di Poggioreale. Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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