L’iniziativa sarebbe organizzata e sostenuta da ambigui personaggi locali che fanno credere di voler difendere le libertà individuali contro le leggi italiane. Il movimento Trieste Libera si dissocia da qualsiasi evento che violi le disposizioni di legge.
Trieste – La tragica pandemìa è un’emergenza globale senza precedenti e per affrontarne le gravissime conseguenze umane, sociali ed economiche occorrono solidarietà, senso di responsabilità ed interventi pubblici competenti e coordinati. Diventa perciò essenziale isolare tempestivamente i provocatori ed i fanatici che tentano di approfittare delle sofferenze della gente per creare disordini aizzandola contro le Autorità che hanno il dovere ed il potere di trovare i rimedi. Mentre si avvicina la fine graduale dell’emergenza, alcuni di quei provocatori e fanatici tentano anche di organizzare manifestazioni per violare i divieti di spostamento con cui le autorità competenti tentano di rallentare il contagio in attesa di medicinali efficaci contro le sue complicazioni mortali. A Trieste da alcuni giorni è stato diffuso via internet un invito a manifestare illegalmente sabato 25 aprile in aperta violazione delle norme anti-contagio e degli articoli del codice penale 414 (istigazione a delinquere) e 438 (diffusione di epidemia).
L’iniziativa risulta organizzata e sostenuta da ambigui personaggi locali che fanno credere di voler difendere le libertà individuali contro le leggi italiane le quali non sarebbero valide per l’attuale Free Territory of Trieste. Tale affermazione è falsa perché in questa ed in molte altre materie l’ordinamento giuridico del Free Territory of Trieste amministrato coincide con quello italiano sin dal 1947. Lo ha subito riconfermato, infatti, il Movimento Trieste Libera, che ha respinto e denunciato pubblicamente quei provocatori chiarendo che la loro manifestazione è completamente illegale e non ha nulla a che fare con i diritti dell’attuale Free Territory of Trieste. Lo scopo degli organizzatori della manifestazione illegale è dunque soltanto quello di violare apertamente le norme anti-contagio per tentar di provocare incidenti con le forze dell’ordine dell’attuale amministrazione civile italiana di Trieste che, come tali, hanno il dovere di difendere anche qui la legge e la salute dei cittadini.