Si vuole fare chiarezza, nel pubblico interesse, sull’intera questione dei 112 milioni di euro di fondi europei del PNRR chiesti per l’opera.
Trieste – L’Agenzia International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste ha notificato via p.e.c. ai 40 membri del Consiglio comunale di Trieste un atto di richiamo alla legge, con il quale espone motivi di illegittimità di un previsto accordo tra l’Amministrazione del sindaco Roberto Dipiazza ed imprese del Gruppo COSTIM per l’urbanizzazione del cosiddetto “porto vecchio”. Secondo l’atto notificato ai 40 Consiglieri comunali dalla I.P.R. F.T.T. il Comune di Trieste non ha mai ottenuto la proprietà piena ed incondizionata degli immobili coinvolti nel progetto che sarebbe necessaria per stipulare l’accordo, ma un titolo di proprietà che limita per legge i suoi poteri all’esecuzione di obblighi giuridici speciali che non gli consentono le operazioni proposte dal Gruppo COSTIM.
L’Agenzia osserva infatti che nessuno dei consiglieri, di maggioranza o di opposizione, ha considerato la causa di illegittimità principale più evidente di quegli atti, che non ammette compromessi poiché consiste nella violazione palese della stessa norma di legge che essi affermano di voler applicare: il comma 619 dell’art. 1 della Legge di bilancio 190/2014. Il Comune di Trieste – dice l’atto di richiamo – non ha quindi alcun valido titolo giuridico a compiere sui beni del c.d. “porto vecchio” atti di disposizione e di spesa in proprio, né a favore di terzi, né in forme di partenariato pubblico-privato come previste dal progetto di COSTIM e consociati”.
Una settimana fa, la Law Commission dell’Agenzia “International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – I.P.R. F.T.T.” aveva desecretato un proprio dossier d’indagine riservato “per fare chiarezza, nel pubblico interesse, sull’intera questione dei 112 milioni di euro di fondi europei del PNRR che il Comune ha chiesto per finanziare opere di urbanizzazione nel cosiddetto “porto vecchio”. Il dossier originale di 10 pagine più allegati, è intitolato “Frode del valore di 112 milioni di euro nelle richieste di finanziamenti europei dal programma NGEU presentate dal Comune di Trieste attraverso il PNRR italiano per opere illegittime nel c.d. ‘Porto vecchio‘”, reca la data del 10 maggio 2023 ed è ora pubblicato in italiano nella sezione “Documenti” del sito dell’Agenzia (LINK) con quattro allegati, che includono una richiesta di accertamenti inviata al Ministro italiano della giustizia, Carlo Nordio.
Il dossier è stato inoltre rilanciato in rete con un articolo d’inchiesta di Paolo G. Parovel, direttore de Il Corriere di Trieste e de La Voce di Trieste, che propone una ricostruzione dettagliata di quella che definisce “l’operazione ‘porto vecchio’” affermando di voler delineare “la struttura complessa dell’intera frode che ha condotto anche alla richiesta di finanziamenti europei“. L’attenzione internazionale ai problemi che riguardano il porto di Trieste appare riconfermata dal fatto che dal gennaio 2023 le analisi pubblicate in italiano ed inglese dalle due testate sulla materia hanno superato il milione di letture, ed in particolare da USA, Danimarca, Germania, Cina (PRC), Singapore, Hong Kong, Francia, Russia, India.