Il Tribunale amministrativo ha accolto le istanze dei ricorrenti a difesa dell’animale contro la seconda ordinanza del presidente Fugatti.
Trento – Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto le istanze presentate dagli animalisti contro la seconda ordinanza di abbattimento dell’orsa KJ1, firmata sabato dal presidente della Provincia trentina, Maurizio Fugatti. Il Tribunale amministrativo ha disposto la sospensione del provvedimento nella parte in cui ordina l’abbattimento dell’esemplare, “salva l’adozione delle misure alternative all’abbattimento e di tutte le misure destinate ad assicurare la tutela pubblica della pubblica incolumità”.
Per la presidente del Tar, Alessandra Farina, “resta in ogni caso demandata nelle more all’autorità provinciale l’adozione delle misure più adeguate al fine di assicurare – escluso il censurato abbattimento, in quanto, come già rilevato, soluzione irreversibile – l’eventuale captivazione dell’esemplare identificato come KJ1, ovvero la predisposizione di tutte le cautele per assicurare il costante monitoraggio del territorio e le puntuali segnalazioni alla popolazione che frequenta le zone interessate del pericolo esistente e dei comportamenti da seguire, non ultima l’interdizione all’accesso in determinate aree”.
Si tratta della seconda ordinanza bloccata dal Tar in pochi giorni dopo i ricorsi degli animalisti. Non è bastato, quindi, inserire nel provvedimento anche i risultati dei test biologici basati sui campioni raccolti a Dro. Per il Tribunale l’abbattimento sarebbe “irreversibile”. Per Gian Marco Prampolini, presidente Leal, che ha presentato richiesta di decreto cautelare, è “importante tutelare anche solo passo passo la vita di una mamma orsa che non ha mai causato problemi in precedenza e salvaguardare i suoi piccoli da predatori e bracconieri. Come Leal ci sentiamo la piena responsabilità di non lasciare nessun animale vittima di decisioni scellerate della Provincia”.