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Travolse Alessia Sbal sul Gra, Focassati condannato a 8 anni. La sorella: “Uccisa una seconda volta”.

Al camionista Flavio Focassati non è stata riconosciuta l’aggravante della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ilaria Sbal: “Siamo sotto choc”.

Roma – Ha ucciso Alessia Sbal sul Gra, il Grande raccordo anulare di Roma, travolgendola con il suo Tir. Flavio Focassati, 49 anni, autotrasportatore, è stato ora condannato a otto anni di carcere per omicidio stradale e omissione di soccorso. Il fatto era avvenuto il 4 dicembre del 2022 a poca distanza dallo svincolo per Casalotti. Per il 49enne la Procura aveva chiesto sette anni e due mesi. L’uomo era agli arresti domiciliari.

Alessia Sbal, uccisa sul Gra a seguito di una lite

Sotto choc la sorella di Alessia, Ilaria, che sfoga la sua incredulità e la sua indignazione all’agenzia DIRE: “Ad oggi io e mia madre siamo nel totale trauma. Mia sorella è come se fosse stata uccisa una seconda volta. Purtroppo noi vittime dobbiamo stare attente a parlare, oggi- ha detto Ilaria all’agenzia – nessun giornalista ha fatto una foto a questa persona, al Focassati. Si nascondeva, codardo, dietro l’avvocato. Nell’arringa il suo avvocato ha detto di credere fermamente alla sua versione. Ma quale? Ne ha date tante”, ha ricordato Ilaria. “Non mi sono fermato; poi ‘mi sono fermato a fare pipì’, poi ‘la donna (ndr, mia sorella Alessia) si sarebbe buttata sotto al tir’, ha detto che ‘l’hanno rincorso le macchine’, mentre le macchine si erano fermate a fare un cordone per difendere il corpo di mia sorella”.

Ilaria Sbal, che ha promosso una serie di iniziative per le vittime della strada e ha dato vita a un gruppo social in memoria di sua sorella, segnala quelle che secondo lei sono anomalie e lacune riscontrate nelle indagini, come ad esempio: “Non aver sequestrato il telefono dell’uomo, né i tabulati”. All’autista non è stato riconosciuta l’aggravante delle sostanze stupefacenti, questo certamente un nodo: “Al pronto soccorso di Tor Vergata era vigile, lucido, calmo dopo che… aveva investito una ragazza”, ha ricordato Ilaria.

Alessia Sbal

L’uomo, che fuggì dopo l’impatto e venne fermato a 38 km di distanza dall’incidente, sul momento si rifiutò di sottoporsi al narcotest, ma successivamente sarebbe risultato positivo all’assunzione di cocaina. I giudici nella sentenza non hanno, comunque, riconosciuto all’imputato l’aggravante di essere stato al volante sotto effetto di stupefacente. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, coordinati dal pm Stefano Luciani, Focassati e la vittima si erano fermati in una piazzola di emergenza sul Gra per una discussione dopo un lieve incidente avvenuto alcuni minuti prima. Qualche istante dopo, il camionista era ripartito con l’autoarticolato travolgendo la donna. “L’uomo aveva capito che Sbal era al telefono con il Numero unico per le emergenze, sapeva di avere assunto cocaina e che stavano arrivando i carabinieri ed è scappato perché era drogato”, ha detto il pm durante la requisitoria.


Secondo quanto emerge anche da alcune telefonate fatte dalla vittima al 112,i due intorno alle 20.30 di quella tragica domenica si fermarono sul Gra dopo che la donna aveva fatto accostare il camionista perché aveva colpito l’auto su cui viaggiava la donna. In base agli elementi raccolti, anche grazie alle telefonate registrate al numero di emergenza, tra i due sarebbe quindi avvenuta una lite a proposito dei danni ricevuti dall’auto, con lui che cercava di minimizzare l’accaduto sostenendo di averla “appena toccata”.

A questo punto Focassati aveva deciso improvvisamente di risalire a bordo dell’autoarticolato e ripartire travolgendo la donna. La vittima, che era ancora al telefono con il 112 per segnalare la targa dell’autoarticolato, aveva gridato “fermati!”, poi più nulla. Ad allertare i soccorsi poi una serie di telefonate di altri automobilisti che avevano notato sul ciglio della strada il corpo della 42enne.

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