L’eccentrico imprenditore e ex attore, ha avuto la trovata. Il locale è a Shengjin, la zona dove sta aprendo uno dei centri per migranti.
Shengjin – Si chiama “Trattoria Meloni”, ed è il primo ristorante dedicato alla premier italiana. Ma dove si trova? Questa è la curiosità: in Albania, per la precisione a Shengjin, la zona dove sta aprendo i battenti uno dei centri migranti pensati dal governo per processare le richieste di asilo sotto giurisdizione italiana ed europea in un Paese straniero. Un progetto mai sperimentato e visto con interesse da molti Paesi europei. La premier ha visitato il sito a giugno, prima dell’apertura del ristorante. La trattoria in salsa meloniana si trova a circa 60 km a nord-ovest di Tirana, ed è stato aperto il 23 settembre 2024
Qui i clienti gustano frutti di mare sotto decine di ritratti del Primo Ministro italiano. Ma chi c’è dietro questa idea? Gjergj Luca, eccentrico imprenditore di 58 anni, figlio di un famoso attore albanese, ed ex attore lui stesso, ha dato al suo ristorante di Shengjin il nome di Meloni, ispirandosi a un politico, Giorgia appunto, che trova “straordinario”. Ecco perché il ristoratore ha dichiarato che spera che Meloni torni ad assaggiare il suo cibo e ad ammirare i suoi ritratti, che decorano ogni centimetro delle pareti del locale. “Quando cucina, arte e politica si uniscono, si possono creare cose meravigliose”, ha detto all’AFP Gjergj Luca, ristoratore vicino al primo ministro albanese Edi Rama e proprietario di Trattoria Meloni.
Tutti i ritratti sono stati dipinti da Helidon Haliti, un noto artista albanese. Meloni è un “personaggio molto interessante e forte e, anche se le sue convinzioni politiche non sono le mie, questo non mi ha impedito di svolgere un lavoro appassionato”, ha detto Haliti all’AFP. Sorridente, seria, arrabbiata. Adulta, bambina e adolescente. I ritratti di Giorgia Meloni raccolti da Luca, celebrano la leader di Fratelli d’Italia, è il caso di dire, in tutte le salse. L’artista che li ha dipinti si dedica anche alla street art. E quando gli è stato chiesto se fosse necessario del permesso della protagonista dei suoi dipinti, ha detto: “Andy Warhol aveva bisogno del permesso per dipingere Marylin Monroe? Nel postmodernismo è consentito e penso che con la Meloni ci sono riuscito”.
Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama hanno firmato il 6 novembre 2023 un accordo per l’apertura di due centri di accoglienza migranti, uno al porto di Shengjin e l’altro a una ventina di chilometri, a Gjader. “Ancora qualche settimana per l’avvio progetto in Albania”, ha detto Meloni giorni fa durante l’incontro a Roma con il primo ministro inglese Keir Starmer, dove la premier ha tracciato la timeline sui lavori dei centri per migranti in Albania. “Stiamo lavorando a questo progetto con estrema serietà, richiederà ancora qualche settimana perché sia perfetto, avrei preferito che iniziasse prima ma abbiamo gli occhi del mondo puntati su questa iniziativa se serve qualche giorno in più non mi dispiace”, ha spiegato la presidente del Consiglio.
“Il modello che il governo italiano ha immaginato di centri per processare le richieste di asilo sotto giurisdizione italiana ed europea in un Paese straniero non era stato sperimentato, se funziona e io credo funzioni tutti capiscono che c’è una chiave di volta anche per l’elemento di deterrenza ad affidarsi ai criminali”, ha concluso Meloni. I centri voluti dalla premier italiana – che prevedono una spesa di 800 milioni di euro in cinque anni -, hanno subito ulteriori slittamenti per partire.
Secondo indiscrezioni, il centro di prima accoglienza situato nel porto di Schengjin è pronto, ma i ritardi riguarderebbero principalmente l’altro sito: l’ex base dell’Aeronautica albanese di Gjader. Qui sono in corso i lavori per dare vita a tre strutture distinte: un centro per il trattenimento di richiedenti asilo con 880 posti, un centro di permanenza per rimpatri (Cpr) con 144 posti e un penitenziario di 20 posti.