Una sessantina di uomini sono riusciti a mettere in piedi una rete fraudolenta di trasferimenti illeciti di denaro, gestita direttamente online. Eludevano i controlli inviando piccole somme di denaro distribuite nell’arco della giornata. Per loro sanzioni che possono arrivare sino a 5 milioni di euro.
Macerata – Operazione del gruppo a tutela e prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio. Controllate oltre 13mila transazioni finanziarie e intercettate numerose operazioni artificiosamente “frazionate” verso l’estero, eseguite con denaro contante oltre i limiti legali.
I militari del gruppo nell’ambito delle attività a tutela e prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, hanno svolto un controllo nei confronti di un «Money Transfer», attraverso il quale sono stati effettuati molteplici trasferimenti di somme di denaro oltre la soglia consentita dalla normativa.
Nello specifico, i finanzieri, dopo aver analizzato oltre tredicimila operazioni di trasferimento di denaro, eseguite dal 2021 fino ai primi cinque mesi del 2023 da parte dell’operatore controllato, hanno constatato centinaia di trasferimenti di somme di denaro, per un totale superiore a 160.000 euro, eseguiti oltre il limite consentito per legge di mille euro.
La tecnica messa in atto – in gergo detta «smurfing» – consisteva, infatti, nell’effettuare con una certa regolarità transazioni frazionate di denaro e collegate tra loro, al di sotto della soglia consentita, tese a eludere il tetto posto ai trasferimenti di denaro, in modo tale da non far scattare gli alert automatici ai fini antiriciclaggio.
In particolare, la normativa di riferimento prevede che i trasferimenti di denaro posti in essere a mezzo «Money Transfer» da due singoli soggetti, effettuati nell’arco di sette giorni, anche attraverso le reti di più canali finanziari, non devono essere complessivamente di importo pari o superiore a mille euro.
Il titolare del «Money Transfer» e i 59 clienti identificati, i quali hanno effettuato i trasferimenti di denaro irregolari, principalmente verso i propri paesi di origine (Afghanistan, Albania, Bangladesh, Colombia, Costa d’Avorio, Emirati Arabi, Francia, Ghana, Guinea, India, Kosovo, Mali Marocco, Pakistan, Perù, Polonia, Romania, Senegal, Spagna, Togo, Tunisia e Ucraina), rischiano una sanzione amministrativa fino ad un massimo di oltre 5 milioni di euro.