Alessandro Coatti biologo (S)

La festa-trappola e le torture: così hanno ucciso e fatto a pezzi in Colombia il biologo italiano

La ricostruzione della polizia di Santa Marta: Alessandro Coatti attirato con l’inganno su Grindr. I quattro giovani arrestati volevano derubarlo, ma qualcosa è andato storto. Il corpo smembrato per sviare le indagini.

È stata una rapina finita in tragedia quella che ha portato alla morte atroce di Alessandro Coatti, biologo italiano di 38 anni, ucciso e smembrato lo scorso aprile in Colombia. Dopo settimane di indagini, le autorità locali hanno arrestato quattro giovani tra i 20 e i 23 anni: si tratta di membri di una banda criminale che adescava turisti su app di incontri per poi derubarli.

Una trappola su Grindr: il piano della banda

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Santa Marta, Coatti è stato contattato tramite Grindr, il noto social network per incontri utilizzato dalla comunità LGBTQ+. Dopo aver fatto amicizia con un profilo, è stato invitato a una festa e attirato in una casa del quartiere San José del Pando. Qui, è stato costretto a ingerire una sostanza chimica, probabilmente per stordirlo e ottenere le credenziali bancarie. Ma qualcosa è andato storto. Quando Coatti ha cercato di resistere e fuggire, i criminali lo hanno torturato, picchiato e infine ucciso. Dopo la morte, il corpo è stato fatto a pezzi e disseminato in vari punti della città, nel tentativo di simulare un’esecuzione da criminalità organizzata.

La gang di ragazzi che ha torturato e ucciso Coatti

Gli arrestati: tra loro anche una ragazza

Sono quattro le persone arrestate sabato 21 giugno dalle autorità colombiane: Brian Augusto Cantillo, 23 anni, considerato il capo della banda (già noto alla polizia per una rapina a mano armata in un casinò). Oswal Moisés Ospino Navarro, arrestato a Medellín. Isaac Enrique Márquez Charris, trovato ad Arjona. Andrea Camila Berdugo Escorcia, catturata a Bogotá. Tutti provenienti dallo stesso quartiere della trappola mortale, sono accusati di omicidio e furto aggravato. La polizia colombiana ha precisato che utilizzavano le app di incontri come arma per adescare vittime straniere, in particolare turisti europei.

Le indagini e il ruolo dell’Italia

A fornire informazioni decisive è stato un testimone anonimo, spinto da una ricompensa di 50 milioni di pesos offerta dal Comune di Santa Marta. Grazie a questo contributo, unito all’analisi delle telecamere di sorveglianza e dei resti biologici, gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’intera dinamica. Anche le autorità italiane hanno partecipato attivamente. Una squadra del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dei Carabinieri è stata inviata in Colombia per supportare le indagini. Nel frattempo, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta parallela e ha disposto una seconda autopsia, eseguita ieri sulla salma rientrata in Italia. Resta infatti da chiarire la causa esatta della morte: overdose o violenza fisica?

Alessandro Coatti: una vita tra scienza e viaggi

Alessandro Coatti era un biologo di fama internazionale originario di Ravenna, noto per la sua passione per la ricerca scientifica e i viaggi avventurosi. Santa Marta era l’ultima tappa di un tour in Sud America. Purtroppo, si è trasformata nell’ultimo luogo in cui è stato visto vivo. La sua famiglia ha chiesto verità e giustizia, e si è affidata a un legale per seguire da vicino gli sviluppi dell’indagine in Italia e in Colombia.

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