Oggi, sette mesi dopo i suoi arresti domiciliari, l’ex governatore della Regione Liguria ha patteggiato due anni e tre mesi.
Genova – Sette mesi dopo i suoi arresti domiciliari, l’ex governatore della Regione Liguria Giovanni Toti ha patteggiato due anni e tre mesi, convertiti in 1620 ore di lavori socialmente utili. Il giudice per l’udienza preliminare Matteo Buffoni ha ratificato quanto concordato tra Toti e la procura. I lavori socialmente utili verranno svolti presso la Lega italiana per la lotta ai tumori di Genova: si occuperà della comunicazione e risponderà al telefono per gestire le prenotazioni dei pazienti. Potrà fare anche più di 15 ore settimanali, avendo ricevuto una deroga, e non solo nel capoluogo ligure ma su tutto il territorio italiano.
Oltre alla posizione di Toti si è chiusa anche quella dell’ex presidente dell’autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini (tre anni e cinque mesi e 28 giorni) e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli (tre anni e tre mesi). Toti è accusato di corruzione per l’esercizio della propria funzione e finanziamento illecito ai partiti. Toti non era presente in aula: è a Roma per la presentazione del suo libro Confesso: Ho governato. Dal ponte Morandi alla rinascita della Liguria: un modello contro l’ipocrisia della politica. Si sottolinea come l’ex presidente di regione risponderà anche al centralino dell’ente per gestire le prenotazioni dei pazienti.
Lo scorso maggio l’ex governatore della Liguria è stato messo agli arresti domiciliari nell’ambito di una maxi-inchiesta in cui è indagato per corruzione insieme a Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’autorità portuale che gestisce il porto di Genova e amministratore delegato del gruppo Iren, una delle più importanti società multiservizi italiane, e all’imprenditore portuale Aldo Spinelli, in passato presidente delle squadre di calcio di Genoa e Livorno: anche per Spinelli sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per Signorini è stata ordinata la custodia cautelare in carcere.
L’inchiesta riguarda diversi casi di corruzione che sarebbero avvenuti in vari ambiti: le campagne elettorali organizzate per sostenere la candidatura di Toti, rieletto nel 2020 alla guida d’una coalizione di centrodestra, e la gestione di pratiche di competenza dell’autorità di sistema portuale e della pubblica amministrazione regionale.