Torino – Era accusato di avere molestato una agente immobiliare durante una visita per la valutazione di una casa e al processo si era difeso sostenendo di avere una mano bloccata e con le dita ad artiglio per via di un trauma patito in gioventù: il tribunale di Torino non ha dato credito alla sua versione e lo ha condannato a un anno e quattro mesi per violenza sessuale, sia pure nell’ipotesi lieve, senza concedergli la sospensione condizionale della pena.
L’imputato che ha basato la sua difesa sulla ‘mano morta’ è un pittore di 62 anni con dei precedenti penali per reati di altra natura. La vittima, una donna di 60 anni, si è costituita parte civile con l’avvocato Antonio Maria Borello e ha ottenuto un risarcimento di 7.500 euro. In aula l’accusa è stata sostenuta dalla pm Chiara Canepa.