Giro di vite contro i truffatori: la polizia di Torino al fianco degli anziani presi di mira

Negli ultimi mesi si sono registrati più episodi, dai raggiri al telefono ai trasferimenti di somme di denaro da parte delle vittime.

Torino – Il quartiere San Secondo è spesso teatro di truffe o furti aggravati ai danni di anziani: negli ultimi mesi sono state segnalate truffe telefoniche, con trasferimenti di considerevoli somme di denaro da parte delle vittime. Ma malgrado i sempre nuovi stratagemmi di raggiro, la Polizia di Stato intervenendo con indagini tempestive riescono a tutelare le vittime. È il caso della signora Maria (nome di fantasia), che si è rivolta alla Polizia lo scorso marzo dopo essere stata contattata via sms da qualcuno che si spacciava per la figlia e, sostenendo di aver bisogno urgente di denaro per riparare il computer e il televisore rotti, le aveva chiesto di effettuare un bonifico. Tuttavia, gli estremi del conto forniti erano quelli di un uomo residente in Lombardia.

I poliziotti del Commissariato di P.S. San Secondo, sotto il coordinamento della Procura di Torino, hanno condotto un’indagine di alcuni mesi, partendo dalla denuncia della vittima, analizzando il traffico telefonico e confrontando le celle impegnate dalle chiamate, fino a individuare il sospettato. La tempestività del congelamento del conto corrente ha permesso il recupero e la restituzione alla vittima della somma di 2000 euro e la denuncia per truffa di un cittadino italiano di 72 anni.

L’abilità nell’inganno è cresciuta al punto che anche persone più giovani sono bersaglio di queste truffe. Ad esempio, una signora di 55 anni è stata indotta a versare, in più tranche, quasi 15.000 euro a un sedicente dipendente di un istituto di credito, che si spacciava addirittura per un operatore dell’Ufficio Antifrodi. Insospettitasi, la signora si è rivolta alla Polizia. Anche in questo caso, gli investigatori del Commissariato San Secondo hanno richiesto il blocco cautelativo della somma appena versata dalla vittima. Il denaro è stato trattenuto durante la fase di accertamento, e, una volta verificata la frode, l’istituto bancario ha riaccreditato sul conto della vittima l’intera cifra, impedendo ai truffatori di impossessarsene.

È quindi sempre necessario prestare la massima attenzione a telefonate o messaggi sospetti, specialmente se provenienti da presunti avvocati, istituti bancari o Forze dell’ordine, evitare di fidarsi di numeri sconosciuti e verificare sempre le informazioni. In caso di dubbi, non esitate a telefonare al Numero unico di emergenza 112 (Nue).

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