Torino, giornalista aggredito: identificato un altro membro di CasaPound

Si tratta di un uomo di 33 anni, incensurato, militante e residente a Chivasso: perquisizione a casa sua, denunciato per lesioni personali.

Torino – La polizia ha identificato il quinto presunto aggressore del giornalista de La Stampa Andrea Joly nel capoluogo piemontese. Si tratta di un uomo di 33 anni, incensurato, militante di CasaPound. All’alba la Digos ha eseguito una perquisizione nella sua abitazione a Chivasso, nel Torinese. Il 33enne è stato denunciato per lesioni personali.

Tre giorni fa sono stati identificati i presunti aggressori del giornalista della StampaAndrea Joly, vittima di un pestaggio da parte di attivisti di estrema destra. Ai primi due militanti di CasaPound Torino, un 45enne e un 53enne riconosciuti poco dopo i fatti, la Digos della Polizia di Stato ha identificato altre persone. Si tratta di un 46enne e un 35enne. Gli investigatori hanno perquisito le abitazioni dei quattro, sequestrando capi di abbigliamento che avrebbero avuto addosso sabato sera, quando durante la festa dell’Asso di bastoni, Joly è stato malmenato dal gruppo perché scattava video e foto.

La reazione di Casapound non si era fatta attendere: “Le perquisizioni nei confronti dei nostri militanti e della sede torinese dell’Asso di bastoni, con esito negativo, sono semplicemente uno spreco di soldi pubblici. Siamo al fianco degli indagati e siamo pronti a difenderci in tutte le sedi dove dimostreremo la nostra versione dei fatti”, è il commento in una nota. “Non sappiamo nemmeno se esista un referto e di quanti giorni di prognosi stiamo parlando, ma considerato che già il giorno dopo la vicenda il giornalista ha ripreso a lavorare e a rilasciare interviste in ogni dove, è piuttosto evidente che un litigio nato da una provocazione sia stato ingigantito e strumentalizzato”, aveva attaccato il movimento politico.

Un caso quello dell’aggressione a Joly che ha fatto molto discutere: tanto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del Ventaglio al Quirinale, lo ha citato a proposito degli attacchi alla stampa: “Va sempre rammentato che i giornalisti si trovano ad esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della nostra Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione – ha ricordato il Capo dello Stato – è esattamente questo, come a Torino nei giorni scorsi. Documentazione dell’esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni. Per citare Tocqueville, ‘democrazia è il potere di un popolo informato’”.

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