Grossi guai per un giocatore 32enne di origine forlivese, militante in terza categoria. Dopo gli insulti ha aspettato l’arbitro e lo ha colpito con calci e pugni.
Forlì – Nei guai per minacce e aggressione all’arbitro, dopo la squalifica arriva anche il DASPO. È accaduto a un calciatore 32enne di origine forlivese, militante in una formazione di terza categoria. Nelle settimane scorse l’Associazione Italiana Arbitri ha segnalato al Questore l’increscioso episodio accaduto nel corso di un incontro disputatosi in provincia il 29 marzo scorso. Il giocatore, dopo essere stato ammonito, ha assunto un comportamento minaccioso nei confronti del direttore di gara, che lo ha successivamente espulso.
A quel punto ha aggredito l’arbitro, sferrandogli un pugno, senza riuscire a colpirlo solo perché trattenuto a forza da alcuni compagni di squadra, per poi urlare insulti e minacce: “ti aspetto fuori per pestarti a sangue, ti uccido”. Ed infatti, a partita conclusa, ha atteso il direttore di gara vicino al cancello per aggredirlo ancora con calci e pugni, nuovamente senza colpirlo per l’intervento di alcuni addetti e di un dirigente della squadra locale, costretti anche a richiedere l’intervento dei Carabinieri.
Il grave comportamento del calciatore ha indotto il giudice sportivo a infliggergli una pesantissima squalifica per questa e tutta la prossima stagione sportiva, fino al 30 giugno 2026, e decretare la sconfitta a tavolino della sua squadra per 3-0. La dinamica dei fatti, caratterizzata da atteggiamenti aggressivi e minacciosi, testimonia un’indole violenta e prevaricatrice, suscettibile di trovare espressione non solo nel “rettangolo di gioco” ma anche sugli spalti di una manifestazione calcistica. Per questo motivo, il Questore di Forlì-Cesena, Claudio Mastromattei, ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di DASPO di 18 mesi: oltre a non poter giocare, quindi, l’uomo non potrà avvicinarsi a qualsiasi campo da gioco fino all’autunno del 2026.