testa di maiale cimitero Ugento

“Questa è la tua prossima casa”: testa di maiale e intimidazioni mafiose in un cimitero del Leccese

Destinatario dell’avvertimento un 34enne di Ugento, Cristiano Cera, già noto alle forze dell’ordine e attualmente sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Indagini in corso.

Lecce – Un messaggio dal chiaro stampo mafioso è comparso nella notte davanti al cimitero comunale di Ugento: una testa di maiale mozzata e un foglio minatorio con tanto di fotografia e insulti rivolti a Cristiano Cera, 34 anni, già noto alle forze dell’ordine e attualmente sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali.

La scena, riporta LeccePrima, è stata scoperta all’alba dal personale cimiteriale, che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Sulla grata del cancello d’ingresso del camposanto, oltre al macabro resto animale, era fissato con una fascetta un messaggio in dialetto salentino, offensivo e minaccioso.

“A ddhru fiju te puttana tu Cristiano Cera rimani sempre nu lurdu infame vigliacco farai la stessa fine questa e la tua prossima casa”.

Il riferimento alla “prossima casa” è inequivocabile: una minaccia di morte. L’orribile avvertimento è stato ripreso in un filmato pubblicato da Norbaonline, da cui è tratta l’immagine che pubblichiamo.

Indagini in corso: possibile collegamento con l’inchiesta “Fuori Gioco”

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale, i militari del Nucleo operativo e radiomobile di Casarano e gli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche. La testa di maiale e il resto del materiale sono stati repertati e inviati ai laboratori dell’Arma per le analisi.

Cera è stato ascoltato dai militari nel tentativo di raccogliere elementi utili per risalire agli autori della pesante intimidazione. Il 34enne è stato coinvolto anche nell’inchiesta antimafia “Fuori Gioco”, conclusasi da poche settimane e condotta dalla DDA di Lecce e dalla Guardia di finanza. Secondo gli inquirenti, era parte di un presunto traffico di cocaina tra Lecce e Brindisi, gestito dal clan Soleti della Sacra Corona Unita.

Il gruppo avrebbe imposto ai pusher di acquistare solo la propria cocaina, importata dalla Calabria e dall’Olanda, ricorrendo a pestaggi e minacce per mantenere il controllo del mercato. Oltre alla droga, l’organizzazione avrebbe anche tentato infiltrazioni nel settore del gaming e della raccolta di oli esausti, grazie alla complicità di alcuni imprenditori.

La testa di maiale: una minaccia rituale dal sapore antico

Il messaggio lasciato nella notte richiama le modalità rituali e simboliche tipiche delle mafie tradizionali, e ha un valore comunicativo preciso: delegittimare pubblicamente la persona, segnalarne l’infamia (probabilmente per presunte collaborazioni con le forze dell’ordine) e intimidirlo attraverso il linguaggio del terrore.

Gli investigatori stanno verificando se la minaccia sia direttamente connessa all’inchiesta “Fuori Gioco” oppure a regolamenti di conti interni al mondo criminale. Magari legati a fatti più datati o a vecchie ruggini ancora irrisolte.

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