Sedate le rivolte nelle carceri di Bari e Roma. I sindacati: “Disordini gravissimi”

Situazione esplosiva per il sovraffollamento e le condizioni psicofisiche dei detenuti: a Bari sequestrata un’infermiera e ferito un agente della polizia penitenziaria.

Bari – Sedate le rivolte scoppiate nelle carceri di Roma-Regina Coeli e di Bari. Per quanto riguarda Roma, a lanciare l’allarme era stato il segretario generale di Uilpa Polizia penitenziaria Gennarino De Fazio. “Da quanto apprendiamo, ancora in maniera frammentaria e non particolareggiata, sono avvenute proteste di detenuti alla terza sezione del carcere romano, dove già nella notte si sono registrate tensioni”. Attivato il piano di emergenza nazionale”. 

Sulla rivolta di Bari, secondo quanto apprende l’ANSA, alla base dei momenti di tensione ci sarebbero le condizioni psicofisiche di uno dei detenuti coinvolti. La dinamica dei disordini è stata resta nota dai sindacati di polizia penitenziaria. Secondo quanto riferisce in una nota la Uilpa, “alcuni detenuti di una sezione detentiva hanno sequestrato un`infermiera e aggredito violentemente l`appartenente alla Polizia penitenziaria in servizio, che cercava di impedirlo”.

A dare notizia dei disordini è anche il Sappe, che in una nota del segretario Federico Pilagatti riferisce che la sezione interessata è la seconda, dove pochi giorni fa un detenuto aveva aggredito un agente.

“La situazione nelle prigioni, come avevamo previsto e denunciato, è sempre più esplosiva e non bastano certo i `vaderetrum` (vademecum che illuminano come le lampadine di Natale) del Dipartimento dell`Amministrazione Penitenziaria ad arginarla. Anzi, sono proprio le direttive incoerenti e talvolta inattuabili a ingenerare ulteriore confusione fra gli operatori, che continuano a essere abbandonati a sé stessi, nonostante la propaganda di governo”, afferma nella nota, come riporta Askanews, Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “A Bari, peraltro, a fronte di 252 posti disponibili, sono presenti ben 390 detenuti, gestiti da 220 poliziotti penitenziari quando ne servirebbero almeno 449. Ormai il Re è nudo, è chiaro a tutti che il decreto carceri e la sua conversione in legge non sono serviti e non serviranno a nulla. La premier, Giorgia Meloni, sospenda le ferie e convochi una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri per affrontare compiutamente l`emergenza”, aggiunge il Segretario della UILPA PP. 

“Serve subito deflazionare la densità detentiva (la Puglia è peraltro la regione che ha il maggior sovraffollamento), dare respiro al Corpo di polizia penitenziaria, mancante di oltre 18mila unità, con tangibili assunzioni straordinarie, garantire l`assistenza sanitaria e riorganizzare complessivamente il sistema ormai alla deriva. Settembre potrebbe essere troppo tardi”, conclude De Fazio.

“Ora basta – commenta Pilagatti del Sappe – bisogna far cessare la violenza in carcere applicando le leggi che ci sono. I detenuti che compiono questi atti non devono rimanere impuniti ma portati immediatamente davanti al giudice, applicare carcere duro e trasferiti in sezioni adeguati in Sardegna”.

Sull’accaduto la Procura ha avviato un’indagine.

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