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Teramo – Giro di vite della Gdf contro il lavoro nero dall’Abruzzo alla Puglia

Teramo – Giro di vite contro il lavoro nero dall’Abruzzo alla Puglia. Mentre nel territorio tarantino i finanzieri hanno individuato 40 lavoratori in nero e tre irregolari, nell’area teramana i lavoratori senza copertura scoperti sono 15. Partendo dalle Fiamme Gialle di Giulianova, nell’attività di contrasto del lavoro irregolare – in occasione del periodo di festività tra il 25 aprile e il 1° maggio – hanno intrapreso una serie di controlli a tappeto, scoprendo complessivamente 15 lavoratori “in nero”.

Sottoposti a ispezione bar, ristoranti e stabilimenti balneari operanti sulla fascia costiera teramana, presi d’assalto dai turisti nel corso del lungo ponte, appena trascorso. Ad Alba Adriatica un noto bar-pasticceria impiegava, senza assunzione, 3 addetti, tra cui una giovane donna ucraina.

A Giulianova scovati due stabilimenti balneari e un ristorante con personale, italiano ed extra-comunitario, impiegato senza assunzione; 8 le maestranze “in nero”. A Martinsicuro un addetto alle vendite ha tentato la fuga dal luogo di lavoro, ma è stato fermato dai finanzieri, che lo avevano già osservato a lungo, intento a svolgere attività lavorativa. Anche a Notaresco scoperto un bar che aveva organizzato una piccola sagra, pubblicizzandola sui social network; 3 giovanissime ragazze “in nero”.

Per le sei imprese coinvolte è stata inoltrata una segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Teramo per l’esecuzione del provvedimento di sospensione dell’attività e per la contestazione delle relative sanzioni amministrative (c.d. maxi-sanzione). Inoltre, secondo le leggi vigenti, le aziende interessate dovranno assumere i lavoratori “in nero”, per un minimo di tre mesi. I lavoratori irregolari sono soggetti a un vero e proprio sfruttamento, in quanto per loro non è prevista alcuna contribuzione ai fini pensionistici né una copertura assicurativa in caso di infortunio sul lavoro.

In Puglia invece, i controlli hanno interessato i comuni di Taranto, Leporano, Martina Franca, Grottaglie, Massafra, Manduria, Sava, San Marzano di San Giuseppe, Avetrana, Lizzano, Torricella, Castellaneta e Palagianello. Le violazioni riscontrate hanno interessato varie tipologie di attività commerciali, tra le quali imprese edili, distributori di carburanti, pub, paninoteche, lavanderie e attività di noleggio con conducente. In tale contesto sono stati verbalizzati 34 datori di lavoro per l’utilizzo di manodopera in nero e in 6 casi la Finanza ha richiesto al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro di emettere un provvedimento di sospensione delle attività delle imprese ispezionate.

Inoltre, nell’ultimo bimestre, all’esito di ulteriori e autonomi interventi condotti a contrasto all’evasione fiscale, i finanzieri jonici hanno rilevato oltre 100 violazioni agli obblighi di memorizzazione e invio dei corrispettivi telematici (scontrini fiscali). Tra gli esercizi commerciali interessati da tali violazioni figurano imprese presenti nell’intero ambito provinciale, come bar, ristoranti, macellerie, gelaterie e negozi di abbigliamento.

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