La donna, pregiudicata, sarebbe responsabile di reati contro il patrimonio, ricettazione e furti in danno di persone anziane. Confiscati anche un’auto e due immobili.
Teramo – La Divisione Anticrimine della Questura ha dato esecuzione al decreto con il quale il Tribunale di L’Aquila – Sezione Misure di Prevenzione, in esito alla proposta avanzata dal Questore della Provincia di Teramo Lucio Pennella, ha disposto il sequestro, finalizzato all’applicazione della confisca, di una autovettura e di due immobili, il cui valore di mercato ammonta complessivamente a 300.000 euro, ubicati nel Comune di Martinsicuro. Detti beni sono riconducibili ad una donna di 32 anni, la quale annovera precedenti per reati contro il patrimonio, in particolare furti in abitazione in pregiudizio di soggetti vulnerabili, ricettazione, reati in materia di sostanze stupefacenti, già destinataria del provvedimento del divieto di ritorno in un Comune del chietino.
La predetta, appartenente ad una delle famiglie ROM di origine italiana, stanziatesi ormai da svariati anni in forma stabile sulla costa teramana, è ritenuta una persona di elevata pericolosità sociale. Nel corso degli anni, ha reiterato le condotte antigiuridiche, commettendo diversi reati contro il patrimonio, in particolare furti in abitazione e delitti in materia di droga, riportando anche condanne; tali condotte hanno avuto inizio a partire dall’anno 2008 quando, poco più che maggiorenne, era stata arrestata per spaccio di sostanza stupefacente in una località della costa teramana. Nonostante le misure detentive e di prevenzione di cui è stata destinataria, ha continuato a commettere reati, prevalentemente furti in pregiudizio di anziani, palesando un’ostinata predisposizione al compimento di delitti contro il patrimonio.
L’attività della Divisione Anticrimine ha avuto origine in seguito all’arresto della donna, in flagranza di reato, per furto in abitazione in pregiudizio di un’anziana invalida, commesso in Provincia di Pesaro.
I conseguenti approfondimenti hanno evidenziato una notevole “capacità” di movimento della stessa, la quale, denotando professionalità e dedizione al crimine, ha commesso taluni reati anche fuori dalla propria Regione e in pregiudizio di anziani, categoria caratterizzata da alcuni fattori di vulnerabilità, quali età anagrafica, minor vigore sia fisico che psicologico, in alcuni casi un livello di istruzione non elevato e, non ultimo, un forte bisogno di comunicare, che favoriscono l’esposizione della persona a una serie di insidie, come i reati contro il patrimonio ad opera di soggetti particolarmente abili a carpirne la fiducia. La donna è stata indagata frequentemente per furti commessi con il medesimo insidioso modus operandi, ossia fingendo di conoscere la persona offesa e intrattenendo con la stessa un dialogo al fine di consentire ai complici di entrare di soppiatto in casa delle vittime per appropriarsi di denaro ed oggetti preziosi. Trattasi di reati offensivi del patrimonio altrui e di per sé evidentemente produttivi di redditi illeciti.
Dagli accertamenti di natura economico-patrimoniale è emerso che la destinataria del provvedimento non ha mai prodotto redditi che per la loro consistenza e “serietà” potessero rappresentare la causa giustificativa degli investimenti e degli acquisti dei beni individuati negli immobili e nella vettura oggetto del sequestro, che rappresenterebbero il “frutto”, ossia il reimpiego della sua attività illecita. Il sequestro è finalizzato alla successiva confisca, sussistendo il concreto pericolo che gli stessi beni possano essere alienati, sottratti o dispersi.