Protagonista un 42enne addestratore che ha soppresso il proprio molosso dopo essere stato aggredito. Danni significativi all’abitazione.
Bologna – Ha tentato di bruciare nel caminetto di casa il corpo del proprio cane, dopo averlo ucciso, ma l’abitazione ha preso fuoco e l’uomo è rimasto gravemente ferito nell’incendio. E’ accaduto a Zola Predosa. Protagonista un 42enne addestratore di cani che, dopo essere stato aggredito dal suo molosso, ha deciso di sopprimerlo. Stando a quanto emerso dalle prime indagini, l’uomo è stato azzannato alla testa. Dopo essere tornato dal pronto soccorso, dove era andato per farsi medicare, ha ucciso l’animale. Poi ha cosparso di benzina il cadavere e gli ha dato fuoco nel camino di casa. Le fiamme e il fumo si sono però rapidamente diffusi in tutto il piano terra dell’abitazione.
Al piano superiore della villetta erano presenti la moglie e il figlio dell’uomo, rimasti illesi. Il 42enne è stato invece gravemente ferito dalle fiamme ed è stato portato all’ospedale Maggiore di Bologna. Per l’uomo è scattata inoltre la denuncia per danneggiamento e per l’uccisone del cane. A quanto si apprende, l’uomo è ancora ricoverato in ospedale in gravissime condizioni, intubato e in pericolo di vita. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Borgo Panigale hanno ricostruito che l’uomo era stato morsicato alla testa giovedì dall’animale; quindi, di ritorno dal pronto soccorso dove era stato medicato, in piena notte lo avrebbe soppresso, verosimilmente per strangolamento, per poi cospargere il corpo di benzina e dargli fuoco.
È stata la moglie a dare l’allarme: subito in via Raibolini arrivano i soccorsi. L’uomo viene caricato in ambulanza dai sanitari del 118 e trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore. Da qui, data la gravità delle ustioni riportate, viene poi trasferito al Bufalini, dove si trova adesso ricoverato in pericolo di vita. La villetta dove la famiglia abitava, ha riportato gravissimi danni a causa del rogo.