Fino al 2 ottobre apertura limitata a alcune specie. “Una decisione che lascia increduli”, dice l’assessore all’Agricoltura Beduschi.
Milano – Domani non apre la caccia alle specie avicole. Il Tar ha accolto il ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste e animaliste e sospeso la delibera della Regione Lombardia che fissava per domenica 15 settembre l’apertura della caccia. “Una decisione che lascia increduli e che penalizza profondamente i cacciatori lombardi e l’intera amministrazione regionale, che aveva presentato un calendario equilibrato”, commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi.
A detta dell’assessore la Regione si era opposta al ricorso delle associazioni: “Abbiamo dato le nostre argomentazioni con urgenza attraverso l’avvocatura regionale, sottolineando come il ricorso fosse anomalo nella forma e nei tempi. Contestare il nostro provvedimento, adottato oltre due mesi fa, a ridosso dell’apertura della stagione venatoria, è un chiaro tentativo di arrecare il massimo danno possibile, senza nemmeno entrare nel merito dei contenuti del calendario. Spiace notare che a differenza di quelli presentati da alcune associazioni venatorie, il nostro atto non sia nemmeno citato nella sentenza, quasi come se non fosse nemmeno stato preso in considerazione”.
Fino al 2 ottobre sarà quindi un’apertura limitata solo ad alcune specie, che esclude però tutta l’avifauna. “L’amministrazione regionale – aggiunge Beduschi – non si fermerà qui, in quanto continueremo a difendere con forza il diritto dei cacciatori lombardi e a sostenere un calendario venatorio che è frutto di un’attenta pianificazione e di equilibrio. È però triste e per certi versi inaccettabile che un’attività che solo in Lombardia impegna decine di migliaia di cittadini che pagano regolarmente le licenze e che hanno dei diritti costituzionali, sia in balia di tecnicismi burocratico giudiziari”.
Anche in Lombardia le associazioni animaliste hanno impugnato il calendario venatorio regionale. Lo aveva annunciato un video di Federcaccia. Lo spettro del ricorso aleggiava da qualche giorno ed è arrivato con un solo giorno di anticipo rispetto alla scadenza dei termini per la presentazione. La richiesta è quella di rimandare l’apertura della stagione alla data indicata da Ispra nel proprio parere, il 2 ottobre, e di anticipare la chiusura di alcune specie. Il primo giorno utile per la discussione nel merito del ricorso è il primo ottobre, ma proprio per questo gli animalisti hanno chiesto la sospensione cautelare dell’atto.