Il ministro degli Esteri in missione: “Sono qui per la pace, insistiamo su necessità dei due Stati”. Israele: lanciati 25 razzi dal Libano.
Gerusalemme – Antonio Tajani ha incontrato a Gerusalemme Benjamin Netanyahu, mentre la guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 381. Fonti della Farnesina hanno spiegato che il vicepremier e ministro degli Esteri ha ricevuto rassicurazione dal primo ministro israeliano sulle modalità operative dell’esercito israeliano nel sud del Libano attorno alle installazioni di Unifil. Tajani ha invitato al cessate il fuoco sia a Gaza che in Libano. “Sono qui per la pace, insistiamo sulla necessità dei due Stati”, aveva detto appena atterrato a Tel Aviv. Intanto, in mattinata un nuovo lancio di 25 razzi proveniente dal Libano ha colpito il nord di Israele: non sono stati segnalati feriti.
“Nell’incontro con il primo ministro Netanyahu ho ribadito la ferma condanna per attacco alla missione Unifil. Ho assicurato il sostegno dell’Italia al diritto di Israele di difendersi. È cruciale evitare ulteriore escalation regionale e lavorare per un cessate il fuoco”, ha scritto su X il ministro degli Esteri che ha invitato al cessate il fuoco sia a Gaza che in Libano. Il premier israeliano ha dal canto suo confermato che per Israele la scomparsa del capo di Hamas Sinwar è un risultato importante ma non è chiaro quando potranno essere interrotte le operazioni militari.
Tajani a Gerusalemme ha incontrato anche il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. “Al mio collega ho confermato la solidarietà e il sostegno del governo italiano sul tema del rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Dopo la scomparsa di Sinwar a Gaza riteniamo però che sia arrivato il momento di riaprire la strada alla politica e alla diplomazia: ho chiesto al governo di Israele di accelerare e agevolare l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza”, ha affermato il ministro, secondo quanto rendono noto fonti della Farnesina. Tajani ha anticipato al ministro Katz i messaggi che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato dalla sua missione in Giordania e Libano.
“Noi crediamo che in Libano bisogna pianificare un’azione politica che rafforzi il governo libanese, per evitare il collasso definitivo del paese: anche in Libano come a Gaza bisogna andare verso un cessate il fuoco, non verso una intensificazione dei combattimenti”. Per Tajani “la scomparsa di Sinwar rappresenta un possibile punto di svolta, dobbiamo rilanciare l’azione politica e diplomatica sostenuta dagli Stati Uniti e da tutti gli stati arabi della regione”. A Katz il ministro Tajani ha confermato che il Governo Italiano sarà sempre impegnato contro ogni delegittimazione dello Stato di Israele, alle Nazioni Unite e in particolare all’Assemblea generale Onu.
Intanto Hamas vuole tenere inizialmente segreto, per “ragioni di scurezza”, il nome del suo leader che sarà designato a succedere a Yahya Sinwar, ucciso dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Lo ha detto un alto funzionario citato dalla Bbc in forma anonima. La nomina è attesa a marzo e per il momento Hamas sarà guidato da un un comitato composto da 5 membri: Khalil al-Hayya, indicato come responsabile degli esteri e della politica per Gaza; l’ex leader Khaled Meshaal; il capo del Consiglio della Shura, Muhammad Darwish; Zaher Jabarin; e un quinto (probabilmente legato al braccio armato) la cui identità non è stata svelata.
Le precauzioni di sicurezza spinsero Hamas – ricorda la Bbc – a tenere pubblicamente riservati, in un primo tempo, anche l’elezione e i nomi dei leader subentrati rispettivamente al fondatore, lo sceicco Ahmed Yassin, e poi al primo successore di questi, Abdel Aziz al-Rantisi, entrambi a loro volta assassinati da Israele. L’organizzazione islamico-radicale palestinese cerca inoltre di mantenere un segreto totale sull’identità di chi comanda la propria ala militare, le Brigate Ezzedin al Qassam: identità indicata di solito con il solo nome di battaglia. Il ministero della Salute libanese ha annunciato nel frattempo in una nota che quattro soccorritori sono morti e altri cinque sono rimasti feriti nei raid israeliani delle ultime 24 ore, aggiungendo che tre ambulanze sono state danneggiate. Lo riferisce l’Orient Le Jour.