Il vicepremier a Frosinone parla dell’impegno del governo sull’emergenza dietro le sbarre: “Questa è battaglia storica di Forza Italia”.
Roma – Un’estate di mobilitazione e visite negli istituti di pena in tutta Italia da parte di parlamentari, eurodeputati, consiglieri regionali, amministratori e militanti, per verificare le condizioni dei detenuti e confrontarsi con dirigenti, operatori, agenti di Polizia penitenziaria e magistrati di sorveglianza. Si chiama ‘Estate in carcere’, ed è la ‘joint venture’ politica tra Forza Italia e il Partito radicale italiano presentata dal segretario di Fi e ministro degli Esteri, Antonio Tajani e dal segretario del Partito Radicale, Maurizio Turco, nella sede di Forza Italia di via in Lucina, a Roma. Oltre alle visite, l’iniziativa ha visto oggi la sua partenza con la presenza di Tajani prima al carcere di Paliano e poi nella Comunità ‘In dialogo’ di Trivigliano, in provincia di Frosinone.
Ci saranno incontri periodici – e un tavolo permanente di confronto – con i sindacati di Polizia penitenziaria e verrà istituita una sotto commissione nel dipartimento Giustizia di Forza Italia dedicata alle carceri. Inoltre, Fi solleciterà il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, per un veloce rinnovo del contratto collettivo nazionale della Polizia penitenziaria, già in fase avanzata, che prevede 94 milioni di euro per la rivalutazione degli stipendi degli agenti con effetti su pensioni, straordinari e indennità. Questa, ha detto Tajani, “è un’iniziativa che Fi ha deciso di organizzare insieme al Partito radicale italiano per affrontare l’emergenza carceri nel nostro Paese. Aumentano purtroppo i suicidi, è un tema che viene affrontato attentamente dal Governo ed era uno dei punti importanti della mia relazione come candidato segretario di Forza Italia, quindi è parte integrante del nostro programma politico il fatto di intervenire sulla situazione carceraria allarmante nel nostro Paese”.
Il Governo, ha sottolineato il ministro degli Esteri, “sta cercando di mettervi rimedio ma non è facile, perché c’è un’edilizia carceraria che risale a decine anni fa, c’è una popolazione carceraria molto alta nel Paese e proprio perché gli edifici sono vecchi c’è una condizione di promiscuità e difficoltà che rende difficile il rispetto dei diritti del detenuto. Chi ha sbagliato è giusto che espii la propria colpa, ma non vogliamo che il carcere peggiori la situazione perché deve avere una funzione di rieducazione. Più la condizione è degradata e più è difficile che il carcere possa svolgere questa funzione”. Un altro problema, ha proseguito Tajani, “riguarda la Polizia penitenziaria, che tra le forze dell’ordine è quella con la maggiore percentuale suicidi: per questo abbiamo anche deciso di sollecitare il ministro Zangrillo perché acceleri i tempi del rinnovo del contratto collettivo, che è già in fase avanzata, e abbiamo trovato grande disponibilità da parte sua”.
E ancora: la “carcerazione preventiva in Italia ha tempi lunghissimi e tanti detenuti in queste condizioni vengono poi assolti, quindi è necessario accelerare i tempi della giustizia. Il carcere non può neanche
essere il luogo per estorcere confessioni – ha concluso Tajani – ma un luogo di recupero”. Intanto Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia, ha annunciato “28 milioni di euro di investimenti per l’edilizia penitenziaria: 19 milioni sono stati stanziati per dare finalmente avvio ai lavori per la costruzione del nuovo carcere di San Vito al Tagliamento, opera fondamentale per migliorare le condizioni detentive e alleggerire la pressione carceraria nel quadrante nord-est”.
Sempre nell’ambito del provveditorato del Triveneto, sono stati “destinati 1,3 milioni di euro per il recupero di 30 posti detentivi attualmente inagibili presso il carcere di Tolmezzo e 3,1 milioni per la ristrutturazione dell’Istituto Penale per Minori di Rovigo. Particolarmente importanti per fronteggiare il sovraffollamento sono, inoltre, gli interventi approvati per la costruzione di due nuovi padiglioni da 80 posti ciascuno a Civitavecchia e a Viterbo, per un investimento totale di 5 milioni di euro”, ha aggiunto Delmastro. Questi nuovi 160 posti detentivi, ha concluso, “permetteranno un netto miglioramento delle condizioni detentive nel Lazio. Abbiamo ereditato una situazione catastrofale. Stiamo lavorando per dare una risposta seria e strutturale al sovraffollamento”.
“Sulle carceri ereditiamo una situazione che non è di oggi, – aggiunge il senatore di Fi Pierantonio Zanettin, capogruppo in commissione giustizia a Palazzo Madama – come dimostrano anche le condanne che il nostro Paese ha subito negli anni. Oggi registriamo purtroppo un numero di suicidi abnorme, episodi di violenza verso gli agenti di custodia, rischi di rivolte ci vengono segnalati dai direttori delle carceri. Per far fronte a questa situazione, il governo è intervenuto con un decreto legge, stanziando molte risorse per aumentare la dotazione del personale e per l’assunzione di mediatori culturali. Sul tema del sovraffollamento, Forza Italia ha presentato una serie di emendamenti che tendono ad attenuare il fenomeno, stabilendo delle norme in particolare sulla detenzione domiciliare, l’affidamento in prova ai servizi sociali, la possibilità per i detenuti tossicodipendenti di scontare la pena presso le comunità terapeutiche“.
Misure, conclude Zanettin, “che non scattano in modo automatico, ma se il percorso del detenuto è stato meritevole o meno. Con il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani abbiamo lanciato una importante campagna di sensibilizzazione che ci porterà a visitare molte carceri. Continuiamo a portare avanti la nostra battaglia tenendo alta l’attenzione su questo tema”.