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Svolta nell’omicidio Capezzuti: arrestata una coppia e il figlio minorenne

Sono state ricostruite le ultime ore di vita di Marzia Capezzuti: è stata portata via da Damiano Noschese, Mariabarbara Vacchiano e il loro figlio 15enne dalla casa di residenza in piena notte.

Salerno – I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito, intorno alle 7 di questa mattina, ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse, una dal gip del tribunale ordinario e l’altra da quello per i minorenni, su richiesta delle rispettive procure, nei confronti di tre persone. Si tratta di una coppia: Damiano Noschese e Mariabarbara Vacchiano e del loro figlio 15enne.  

I giudici emittenti hanno entrambi ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati, quanto all’omicidio della giovane Marzia Capezzuti, di origini milanesi, soggetto fragile e vulnerabile in quanto affetta da “disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità”.

Per i soli indagati maggiorenni sono stati ritenuti sussistenti gravi indizi anche in ordine ai delitti di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona, indebito utilizzo di carte di pagamento sempre in danno della Capezzuti, cosi come contestato dalla accusa; nei confronti del minore, infarti, la richiesta cautelare, allo staro, riguarda la sola contestazione di omicidio ed occultamento di cadavere.
La vittima, con un passato complesso di istituzionalizzazione, dal 2017 circa si era stabilita all’interno della piccola comunità di Pontecagnano Faiano dove aveva trovato ospitalità da parte della famiglia Vacchiano/Noschese, in quanto legata da una relazione sentimentale con uno dei componenti della famiglia, presso la quale era rimasta anche dopo la morte prematura di questi.

I carabinieri arrestano i tre indagati.

L’insorgenza dell’astio nei confronti della giovane, da parte del nucleo familiare Noschese – Vacchiano si riconnetterebbe al decesso del fidanzato della Capezzuti, decesso del quale questa sarebbe stata ingiustamente incolpata sulla base di testimonianze raccolte, anche al di fuori del nucleo familiare.
La giovane, divenuta un‘ospite “indesiderata” sarebbe stata sottoposta a maltrattamenti e torture per mero intento e spirito punitivo, ma soprattutto che gli indagati, dopo aver progressivamente isolato la ragazza, si sarebbero impossessati della sua pensione d’invalidità INPS prelevandola mensilmente.

Il conto intestato alla Capezzuti pare sia stato aperto presso l’Ufficio postale di Pontecagnano nel settembre 2021 dai coniugi Vacchiano/Noschese che avrebbero attinto ogni mese, fino al giugno 2022, dai fondi della Capezzuti prelevando, immediatamente dopo l’accredito, la pensione in due distinte tranche. 
Inoltre venivano effettuati servizi di osservazione e pedinamento nonché veniva disposto l’inserimento di un alert sul sistema di videosorveglianza installato presso il solito ATM ove venivano eseguiti i prelievi. Tali attività, riscontrate delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, delle escussioni di persone inserite nel nucleo familiare Vacchiano-Noschese, consentivano di accertare che sarebbero stati solo i due indagati maggiorenni arrestati ad effettuare i prelievi dal libretto di deposito al risparmio.

Per raggiungere il loro scopo gli indagati avrebbero sempre più progressivamente isolato la Capezzuti anche dai suoi stessi familiari: alla data della scomparsa, infatti, i genitori della ragazza erano ignari della permanenza della stessa presso il nucleo familiare Noschese-Vacchiano, essendo stato loro comunicato, nell’estate 2021, proprio dalla Vacchiano, che Marzia si era allontanata da Pontecagnano insieme a un fantomatico fidanzato.
Gli ultimi momenti della vita di Marzia Capezzuti sono stati ricostruiti in base alla escussione di numerose persone prossime al nucleo familiare Vacchiano/Noschese, alcune anche presenti in casa al momento del suo verosimile allontanamento dalla stessa: secondo quanto ritenuto dai G.I.P., infatti, la Capezzuti sarebbe stata portata via proprio dai tre indagati dalla casa di residenza, in piena notte.
E proprio sulla base di elementi dichiarativi acquisiti nel corso delle investigazioni che si è proceduto al monitoraggio della zona di rinvenimento del cadavere della Capezzuti, avvenuto il 25 ottobre 2022, all’interno di un casolare abbandonato in Montecorvino Pugliano.

Marzia Capezzuti, uccisa nel 2022.

Le analisi dattiloscopiche, ottenute comparando un frammento palmare hanno permesso di formulare “giudizio identico tra il palmo presente sul file DSCO1050 e il palmo della mano sinistra di Marzia Capezzuti“. Dette conclusioni, secondo i provvedimenti cautelari, risulterebbero suffragate, altresì, da ulteriori accertamenti tecnici eseguiti su materiale biologico estrapolato da un dente rinvenuto sul pavimento in prossimità del cadavere.

Il quadro indiziario evidenziato nelle richieste di questi uffici trova ulteriore conforto nella confessione extragiudiziale registrata in una videochiamata effettuata sul social network Instagram dal minore tratto in arresto e sua sorella Annamaria, durante la quale si sarebbe stata una descrizione delle modalità dell’omicidio e del luogo in cui lo stesso sarebbe avvenuto. 

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