La polizia di Stato ha arrestato due giovani che stavano tentando una truffa in danno di una coppia di anziani. Occhio alle persone sospette.
Roma – Nel primo pomeriggio di lunedì gli agenti dei Distretti Casilino e San Basilio, mentre svolgevano un servizio dedicato a prevenire e reprimere questi reati, hanno sentito per radio la segnalazione di un tentativo di truffa ai danni degli anziani in corso in uno dei palazzi di via di Tor Bella Monaca.
I 2 equipaggi, coordinandosi perfettamente, si sono divisi i compiti: mentre 2 poliziotti contattavano la vittima gli altri si sono appostati in strada. Come sta accadendo di consueto la vittima era tenuta al telefono da un primo sospettato che, spacciandosi per un nipote, chiedeva aiuto alla nonna per pagare un PC di cui aveva assolutamente bisogno. Richiesta che veniva supportata da una seconda telefonata di un finto direttore delle poste. Le telefonate prolungate, come ormai accertato in precedenti indagini, servono a tenere impegnata la vittima affinché non chiami nessuno; in questo caso però sia la donna che ha risposto al telefono che il marito hanno capito che poteva essere una truffa e, utilizzando un’altra linea, hanno chiesto aiuto al numero di emergenza 112.
I 2 sospetti, ignari di essere osservati dagli investigatori, hanno cercato di portare a termine la truffa: mentre il più grande, un 26enne campano, è salito a casa della vittima, il più giovane, un 21enne anch’egli campano, è rimasto alla guida dell’auto pronto per la fuga. A questo punto i poliziotti si sono palesati e li hanno bloccati.
Al termine degli atti di rito il 26enne ed il 21enne sono stati arrestati perché gravemente indiziati di truffa.
Questa mattina, su richiesta della Procura, il Giudice del tribunale di Roma ha convalidato la misura pre-cautelare adottata dalla polizia Giudiziaria. I due ragazzi sono stati condannati rispettivamente a 1 anno e 6 mesi di reclusione e a 3 anni di divieto di ritorno nel comune di Roma.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.