Un minorenne e un ragazzo di 18 anni fermati dalla polizia: sono accusati di reati contro il patrimonio ai danni della donna di 84 anni.
Como – Sono stati denunciati i due giovani, di 17 e 18 anni, entrambi con precedenti penali (per reati contro il patrimonio), perché ritenuti responsabili della truffa ai danni di una donna di 84 anni. La vicenda nasce dalla segnalazione proveniente da un’abitazione nel quartiere di Sagnino, dove la vittima ha riferito alla polizia di aver ricevuto una chiamata sul telefono di casa da parte di un fantomatico poliziotto che le comunicava che il marito si trovava in Questura in stato di fermo e che per poter risolvere la sua posizione giuridica sarebbero serviti dei soldi o in alternativa, oro e gioielli. Ovviamente era una truffa.
Dopo qualche istante – mentre la vittima era ancora al telefono con il finto poliziotto – un giovane ha suonato il campanello qualificandosi come emissario, facendosi consegnare dall’anziana 350 euro e monili d’oro. Dopo aver formalizzato la denuncia, gli specialisti della Squadra Mobile – Sezione Reati contro il Patrimonio – coordinati dal dirigente Commissario Capo Matteo La Porta, hanno immediatamente posto in essere una serie di accertamenti mirati all’individuazione del truffatore. Poco dopo, acquisendo le immagini delle telecamere della zona di Sagnino, sono riusciti a trovare l’identikit del truffatore, chi era e cosa indossava, confrontandole poi con quelle del circuito interno della stazione ferroviaria di Como San Giovanni, dove lo stesso era in compagnia di un altro giovane.
Raccolta la testimonianza di un tassista comasco, che nell’occasione lo aveva accompagnato dalla stazione all’abitazione dell’anziana a Sagnino, i poliziotti hanno ottenuto un importantissimo dettaglio: il ragazzo aveva un marcato accento campano.
Gli agenti della Mobile hanno quindi individuato il treno con il quale i due avevano lasciato la Lombardia, allertando i colleghi del Compartimento di Polizia Ferroviaria di Napoli, fornendo i dettagli e le descrizioni. Gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polfer partenopea, in perfetta sinergia con gli investigatori comaschi, all’arrivo del Frecciarossa proveniente da Milano, li hanno fermati, recuperando i soldi e l’oro truffati all’anziana comasca.