Successo di pubblico per l’evento sul bullismo promosso da “Idee in Movimento” e “Assago nel Cuore”

L’incontro nella Sala Castello del Centro Civico ha dato il via ufficiale, proprio da Assago, a una campagna informativa e di sensibilizzazione contro i fenomeni di prevaricazione giovanile.

Ha riscosso un’ottima partecipazione l’evento “Bullismo. Quando cadono le maschere al di là del muro del silenzio”, svoltosi presso la Sala Castello del Centro Civico di Assago. Si è trattato del primo appuntamento promosso congiuntamente dall’associazione culturale Idee in Movimento e dal gruppo Assago nel Cuore, con l’intento di avviare un ciclo di incontri dedicati a temi sociali e di interesse collettivo.

All’iniziativa, incentrata sul contrasto a bullismo e cyberbullismo, sono intervenuti: Viviana Tramontana, psicologa e formatrice; Matteo Ferranti, esperto in Scienze giuridiche; Simona Catania, avvocato; e Biagio Maimone, scrittore. La serata è stata moderata dalla consigliera comunale Roberta Vieri.

L’appuntamento ha dato il via ufficiale, proprio da Assago, a una campagna informativa e di sensibilizzazione contro fenomeni di prevaricazione giovanile, violenza sociale e discriminazione. Gli organizzatori auspicano che esperienze simili vengano replicate in altri comuni italiani, poiché proprio nella città milanese si sono recentemente verificati episodi legati al razzismo e all’esclusione sociale.

Durante l’incontro è emersa una visione del bullismo come problema complesso, che affonda le radici tanto nel disagio psicologico individuale quanto nelle distorsioni culturali e nei vuoti valoriali della società. È stato sottolineato come il bullismo non sia confinato alle periferie degradate, ma si manifesti anche nei contesti più agiati, dove spesso prevalgono l’apparenza e il materialismo a discapito della crescita interiore dei giovani.

Il dibattito ha messo in luce la crisi del modello educativo contemporaneo: una società dove “l’avere” sembra contare più dell’“essere”, rischia di generare persone vuote, frustrate e quindi più propense alla violenza. In ambienti dove mancano riferimenti morali, si alimentano dinamiche di esclusione, che portano alla formazione del “branco” e al bullismo come reazione alla sensazione di marginalità.

Il bullismo è stato accostato a forme di dominio psicologico simili a quelle esercitate dalla criminalità organizzata: chi subisce spesso tace per paura, intrappolato in una spirale di silenzio e intimidazione. Per questo, è stato ribadito che la lotta al bullismo deve essere tanto sociale quanto educativa, fondata su una pedagogia nuova, centrata sulla valorizzazione dell’etica, dell’empatia e della solidarietà.

Secondo lo scrittore Maimone, autore di un libro sull’argomento, è urgente rinnovare il linguaggio e i codici della comunicazione per promuovere un’idea di convivenza fondata su rispetto, umanità e fratellanza. Anche il mondo dei social, ha sottolineato, ha una responsabilità enorme: veicola modelli, influisce sui comportamenti, e talvolta amplifica meccanismi di esclusione e sopraffazione.

Solo attraverso un impegno condiviso, ha concluso Maimone, sarà possibile arginare questo fenomeno, che oggi rappresenta non solo una minaccia per le vittime dirette, ma anche un pericolo diffuso per la coesione sociale e per la civiltà. La politica locale, soprattutto in città dinamiche come Assago, dovrebbe farsi promotrice di un cambiamento culturale volto non solo al benessere economico, ma anche alla costruzione di una cittadinanza consapevole, etica e solidale.

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