Vittorio Scrimieri: “Così si scoraggiano i colleghi a denunciare i violenti”. Il presidente dell’Ordine di Lecce: “Domani potrà tornare a delinquere”.
Lecce – Anni fa aveva già colpito la stessa vittima, eppure il 56enne arrestato martedì 17 settembre per aver aggredito il direttore del Ser.D. di Galatina, Vittorio Scrimieri, ha schivato sia il carcere che gli arresti domiciliari. Sebbene recidivo, è tornato libero, con la sola prescrizione dell’obbligo di firma in caserma. Anche la stessa pm aveva caldeggiato un provvedimento cautelare più severo, ma entrambe le sue istanze sono state rigettate. Ritenute evidentemente eccessive rispetto alla gravità del reato.
Il 56enne aveva colpito il direttore del Ser.D perché nel centro gli avevano negato la somministrazione del metadone. Sulla decisione del giudice avrebbe pesato la valutazione delle condizioni psicofisiche dell’uomo, proprio come accaduto per l’assoluzione nel vecchio procedimento.
“E’ un provvedimento che nell’immaginario collettivo può certamente rivelarsi ingiusto – ha commentato a Repubblica il direttore Scrimieri – perché scoraggia qualche mio collega a denunciare episodi di violenza negli ospedali. Ma è una decisione che deve essere comunque accettata. Il giudice avrà fatto le sue valutazioni e, in ogni caso, un processo chiarirà responsabilità e colpe”.
Meno conciliante il commento del presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi: “Siamo molto perplessi, non voglio giudicare, il giudice avrà avuto i suoi buoni motivi, ma è evidente come non ci sia, in questo momento particolarmente difficile sul fronte sicurezza negli ospedali, la volontà di dare punizioni certe e severe. Una misura restrittiva a carico dell’aggressore sarebbe stata assolutamente vitale a scopo preventivo. In particolar modo nel caso specifico: si tratta di un soggetto considerato a rischio di ricommettere simili reati. E domani potrà riprendere ad assumere comportamenti ancora una volta aggressivi”.