Striscioni anarchici contro forze dell’ordine e magistratura: indaga la Digos

Tre striscioni con messaggi e simboli anarchici scoperti in diverse aree della città. Obiettivo: polizia, carabinieri, procure e il sostegno ad Alfredo Cospito. Accertamenti in corso.

Padova – Mattinata movimentata per la Questura di Padova, dove tra le 4:30 e il tardo pomeriggio sono stati scoperti tre striscioni di matrice anarchica affissi in diversi punti della città, tutti recanti frasi offensive e minacciose contro le istituzioni. L’episodio ha fatto scattare immediatamente l’allerta, con la Digos impegnata nelle indagini per identificare gli autori e ricostruire la rete dietro l’iniziativa.

Il primo striscione è stato rinvenuto all’alba nei pressi dei Giardini dell’Arena, con una scritta inneggiante al cittadino egiziano indagato per strage per gli incendi dolosi contro le auto della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri nel Lazio. Su di esso campeggiava anche la frase “Fuoco alla Polizia”.

Il secondo, di grandi dimensioni, è stato scoperto poco dopo nell’area verde di via Ormaneto, affisso a un ponte su un canale. Recitava “Alfredo libero 41 bis = tortura”, chiaro riferimento al caso di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al regime carcerario duro.

Nel pomeriggio, un terzo striscione è stato rimosso nei pressi di un passaggio pedonale cittadino. La scritta, “Da Milano a Torino Procure infami”, era accompagnata dal simbolo anarchico della “A” cerchiata. Gli inquirenti ipotizzano un’unica matrice dietro i tre episodi.

La Digos sta proseguendo con i rilievi e l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza per risalire agli autori materiali degli atti, che sembrano coordinati e riconducibili a frange estremiste dell’area anarchica nazionale.

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