Roberto Gleboni ha ucciso la moglie, la figlia di 26 anni, il figlio di 10 e il vicino di casa prima di togliersi la vita. Ferito ma salvo il figlio di 14 anni, ancora grave la nonna.
Nuoro – E’ terrificante il bilancio della strage familiare compiutasi ieri a Nuoro tra via Ichnusa e via Gonario Pinna, nel quartiere di Monte Gurtei, dove un padre di famiglia ha ucciso la moglie, la figlia di 26 anni, un altro figlio di 10 anni e un vicino di casa e ha ferito gravemente l’anziana madre e colpito anche il terzo figlio di 14 anni, per poi togliersi la vita. Meno grave il figlio 14enne, non in pericolo di vita.
La strage, consumatasi ieri mattina intorno alle 7, sarebbe avvenuta al culmine di una lite. Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni, ha dapprima sparato alla moglie Giusi Massetti, 43 anni, e alla figlia 25enne Martina nella sua abitazione in via Ichnusa 5, uccidendole sul colpo. Poi ha rivolto l’arma contro gli altri due figli di 10 e 14 anni: il primo, ricoverato in ospedale in condizioni disperate, ha lottato a lungo tra la vita e la morte nel reparto di Rianimazione del San Francesco di Nuoro ma poi non ce l’ha fatta. L’altro figlio di 14 anni, per fortuna colpito solo di striscio, si è salvato ma è sotto choc.
Ma la furia dell’uomo non era ancora esaurita. Il vicino e padrone della casa nella quale la famiglia viveva in affitto, Paolo Sanna, si è affacciato sul pianerottolo richiamato dalle urla e dagli spari. Gleboni ha sparato anche a lui: finito in ospedale in fin di vita, è deceduto nella notte.
L’ultimo atto della tragedia si è compiuto nella casa dell’anziana madre, in via Pinna 5: l’uomo ha colpito la donna, Maria Esterina Riccardi, lasciandola a terra gravemente ferita per poi rivolgere l’arma contro se stesso, togliendosi la vita.
Il bilancio provvisorio del dramma è quindi di 5 morti (l’omicida, la moglie, la figlia, il figlio di 10 anni e il vicino) e 2 feriti (l’anziana madre e l’altro figlio di 14 anni).
Secondo quanto riporta la stampa locale, Roberto Gleboni era operaio di Forestas, componente del direttivo territoriale e regionale della Fai Cisl e grande appassionato di armi e incensurato. A quanto si apprende, la pistola semiautomatica usata per la strage – calibro 7,65 – sarebbe stata regolarmente detenuta per uso sportivo ed è stata ritrovata in casa della madre. La moglie Maria Giuseppina Masetti, per tutti Giusi, era casalinga. La coppia era sposata da circa 25 anni, ma si era separata da poco e l’uomo era tornato a vivere dalla madre. La figlia maggiore, Martina, si era laureata nel 2022 in Giurisprudenza e aveva dedicato la tesi ai genitori. “A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io. A mio padre, l’amore più grande della mia vita”, si legge in una foto pubblicata sul suo profilo Facebook.
Polizia e carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto. Le due vie teatro della strage ieri mattina sono state blindate dalle forze dell’ordine. Sul posto anche il medico legale e i sostituti procuratori Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto.
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