Strage di Casteldaccia, eseguite 3 delle 5 autopsie: “Polmoni totalmente ostruiti”

Confermata la causa della morte, dovuta all’idrogeno solforato sprigionato dalla fermentazione dei liquami.

Palermo – Si sono concluse le autopsie effettuate su tre dei cinque operai deceduti lunedì 6 maggio a Casteldaccia, nel Palermitano, mentre lavoravano alla rete fognaria. Le analisi hanno confermato che la causa della morte è dovuta all’idrogeno solforato sprigionato dalla fermentazione dei liquami. Le vittime, a quanto emerge, “avevano i polmoni completamente ostruiti”. Domani saranno eseguite le autopsie sui corpi degli altri due operai deceduti, dopo di che la Procura firmerà il nulla osta per la sepoltura. Non ci saranno funerali comuni, secondo quando si è appreso, ma ciascuno degli operai morti sarà seppellito dalla propria famiglia in forma privata.

Oggi è stato notificato anche il primo avviso di garanzia a Nicolò Di Salvo, il titolare della Quadrifoglio, la ditta che aveva le opere in subappalto. Sulla tragedia la Procura di Termini Imerese sta indagando per omicidio colposo plurimo.

Versa ancora in gravissime condizioni, e in prognosi riservata, Domenico Viola, il sesto operaio coinvolto nell’incidente. L’uomo, 62 anni, è ricoverato nella terapia intensiva del Dipartimento di Emergenza del Policlinico. Nel corso delle ultime 24 ore, l’equipe diretta dal professor Antonino Giarratano, ha effettuato due “finestre” nella sedazione, restando sotto controllo la funzione respiratoria, supportata ancora meccanicamente, e si sono registrate alcune risposte. Tuttavia è stata smentita dall’Azienda ospedaliera universitaria la notizia, circolata su alcune testate, circa “un risveglio dal coma del paziente”.

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