L’affondo di Bolognesi: “Le radici dell’attentato nella destra di governo”. Meloni protesta: “Attacchi ingiustificati e fuori misura”.
Roma – Anniversario della strage di Bologna ad alta tensione nel governo. La premier Meloni si sente profondamente colpita dalle parole di Paolo Bolognesi, ex deputato del Pd e presidente dell’associazione delle vittime della strage del 2 agosto 1980, che parlando dal palco di piazza Medaglie d’Oro ha sostenuto che “in questo contesto non può passare sotto silenzio il recente attacco alla magistratura italiana attraverso un rinnovato progetto che fu della loggia massonica P2”. Il riferimento è alla separazione delle carriere, che è un obiettivo prefissato da questo esecutivo fin dalla campagna elettorale. Quello di Bolognesi è stato un discorso politico in un giorno che dovrebbe unire tutti, senza distinzioni di colore, nel ricordo delle vittime e nella condanna del vile attentato.
“Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al governo”, insorge la presidente del Consiglio. “Sostenere che ‘le radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo’, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione”, ha aggiunto.
Nella sua nota, poi, Meloni si è detta convinta che “in questo clima di crescente odio, le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura“. Ma l’ex deputato ha voluto rimarcare, al plurale, che “respingiamo dunque i progetti di normalizzazione che nascondono sotto la parola riforma, una pericolosa aspirazione politica di riduzione della giustizia e di controllo dell’esercizio dell’azione penale da parte del potere esecutivo”. Bolognesi, quindi, ha concluso: “L’equilibrio tra i poteri dello Stato è garanzia in primo luogo per i cittadini. E da questo luogo noi vigileremo sempre sul rispetto dei valori democratici e antifascisti“.
La reazione della premier non si è fatta attendere. Sull’anniversario è intervenuto anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: “La strage di Bologna del 2 agosto 1980 – con le sue immagini drammatiche di devastazione e disperazione – è e rimarrà per sempre una data impressa nella nostra mente”, ha scritto su Facebook La Russa. “Alle ore 10.25 di quel maledetto giorno, un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione centrale togliendo la vita a 85 persone e causando oltre 200 feriti. Un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista. Alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo desidero rinnovare la mia vicinanza e rivolgere il mio ringraziamento per l’instancabile opera di sensibilizzazione”.
E ancora, “tramandare i valori di libertà e democrazia è un impegno imprescindibile e allo stesso tempo è di fondamentale importanza – come già più volte ho avuto modo di ribadire – proseguire l’opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari d’inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo”, si legge ancora nel post di La Russa.