Il muratore accusato di aver sterminato la moglie e i due figli minori è stato dichiarato totalmente incapace di intendere e volere.
Palermo – La Procura di Termini Imerese ha presentato ricorso presso il Tribunale del Riesame contro la decisione di scarcerare Giovanni Barreca, dichiarato totalmente incapace di intendere e di volere. Barreca è il muratore di Altavilla Milicia accusato di avere sterminato moglie e due figli insieme alla figlia maggiore e a una coppia di fanatici religiosi.
Il procuratore Ambrogio Cartosio ha segnalato pubblicamente gli errori che, a suo avviso, sarebbero stati commessi dal giudice per le indagini preliminari (Gip). Cartosio evidenzia, innanzitutto, un’irregolarità procedurale: il Gip ha emesso la propria decisione senza richiedere il parere del pubblico ministero, un passaggio obbligatorio per legge.
Inoltre, il giudice non avrebbe preso in considerazione la consulenza fornita dalla Procura, redatta dal professor Stefano Ferracuti, che contraddice le conclusioni dei periti del Gip. Secondo Ferracuti, Barreca sarebbe parzialmente incapace di intendere e di volere e presenterebbe un rischio sociale molto elevato.
Nonostante ciò, il giudice ha aderito alla valutazione dei propri periti, che hanno concluso per una totale incapacità di intendere e di volere e hanno disposto la scarcerazione immediata dell’uomo. Barreca, padre e marito delle vittime e padre di un’altra imputata – sua figlia, allora diciassettenne – era stato inizialmente sottoposto alla misura della libertà vigilata. Successivamente, il Gip ha modificato tale provvedimento, senza consultare la Procura, ordinando il “trattenimento” dell’indagato in una sezione specializzata di un istituto penitenziario in attesa di un posto in una Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) esterna al carcere.