Strage di Altavilla Milicia, la 17enne confessa: “Anche io ho torturato e ucciso”

In corso l’autopsia sui resti, carbonizzati e sepolti, di Antonella Salamone e sui corpi dei due figli, trovati incaprettati.

Palermo – E’ in corso a Palermo l’autopsia sui corpi di Antonella Salamone, la 40enne uccisa con i due figli, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5. L’esame viene eseguito dal medico legale Davide Albano, il perito nominato dalla Procura di Termini Imerese, sui resti carbonizzati della donna, trovati sepolti vicino casa della famiglia, e sui corpi dei ragazzini, incaprettati per chiarire i tempi esatti dei delitti e cause della morte. Non è ancora chiaro come sia stata uccisa la donna, i due fratelli, che il padre riteneva posseduti dal demonio e che sarebbero stati anche torturati.

In carcere ci sono il marito e padre delle vittime, Giovanni Barreca, il muratore 54enne di Altavilla Milicia (Palermo), accusato dell’omicidio con due presunti complici: Sabrina Fina e Massimo Carandente. Il gip di Termini Imerese ha convalidato nei giorni scorsi i fermi disposti per la coppia, ma non quello imposto a Barreca, stabilendo, però, la custodia cautelare in carcere per tutti e tre. I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Le accuse per tutti sono di omicidio e soppressione di cadavere. La figlia di Barreca, 17enne unica sopravvissuta alla strage, è invece indagata dalla procura dei Minori di Palermo per concorso in omicidio e occultamento di cadavere.

La famiglia Barreca

Per la giovane è stata disposta la custodia cautelare in carcere. La ragazza ha reso un racconto spontaneo per rivelare il suo “pieno coinvolgimento” nella strage. Interrogata in presenza del suo avvocato, ha fornito un “resoconto agghiacciante, anche rispetto al suo contributo personale”, di quanto avvenuto nella casa di Altavilla.

La ragazza, emerge dal racconto, quella terribile notte non sarebbe stata affatto in stato confusionale all’arrivo dei carabinieri, come trapelato in un primo momento, Anzi, dormiva tranquillamente nella sua stanza. Accanto a sé aveva i cellulari dei fratelli e della madre, probabilmente sottratti loro perché non chiedessero aiuto.

L’adolescente ha confessato il suo ruolo nei delitti ammettendo di aver torturato insieme ai tre indagati, tutti in carcere, i familiari e di aver contribuito a seppellire in giardino i resti carbonizzati della madre. Raccontando, come si legge nella nota della procura, le “torture subite dalla madre e dei fratelli, delle loro atroci sofferenze e dell’agonia fino alla morte”. Ha anche raccontato del modo in cui è stato dato fuoco al corpo della madre e di come hanno sepolto i resti. Mentre madre e fratelli morivano, poi, la 17enne avrebbe scambiato decine di messaggi con le amiche. “Rifarei tutto, dovevamo liberali dal diavolo”, ha detto ai pm che l’hanno interrogata.

Intanto i legali della coppia dei presunti complici, gli avvocati Vincenzo e Sergio Sparti, hanno annunciato che lasceranno l’incarico: “Rimetteremo il nostro mandato – hanno spiegato – per problemi legati all’organizzazione del lavoro del nostro studio”. Il medico legale che era stato incaricato da loro come consulente per l’autopsia ha dovuto rinunciare per un problema di incompatibilità con un suo ruolo professionale. Resta nominato, invece, l’architetto Concetto Miccichè, per l’esame su delle ossa umane.

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