Riparte da capo oggi, in tribunale a Verbania, il processo sulla tragedia della funivia di Stresa. Sul banco degli imputati cinque persone, tra cui i vertici delle Ferrovie del Mottarone e della società manutentrice Leitner.
Verbania – Si è aperta questa mattina, davanti al presidente del tribunale Gianni Macchioni, la nuova udienza preliminare del processo per la tragedia della funivia del Mottarone, avvenuta il 23 maggio 2021, costata la vita a 14 persone. A distanza di oltre tre anni dal disastro, la giustizia riparte da zero dopo l’annullamento della prima udienza preliminare, celebrata tra gennaio e ottobre 2023 e conclusasi con la restituzione degli atti alla procura.
La Procura di Verbania ha ora riformulato il capo d’imputazione e richiesto il rinvio a giudizio per cinque persone: Luigi Nerini, titolare di Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore d’esercizio, Gabriele Tadini, caposervizio, Martin Leitner, consigliere delegato della Leitner (società incaricata della manutenzione) e Peter Rabanser, responsabile customer service della stessa Leitner
Le accuse
A vario titolo, i cinque rispondono di disastro colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, per omissione di segnalazioni tecniche precedenti alla tragedia.
Particolarmente gravi le contestazioni a carico di Tadini e Perocchio, accusati di aver omesso nei registri eventi anomali già riscontrati nei mesi precedenti all’incidente, come l’accavallamento della fune traente e cali di pressione nel circuito idraulico.
Le società escluse
Con la chiusura indagini di marzo scorso, escono di scena le due società coinvolte inizialmente: Leitner e Ferrovie del Mottarone, insieme al presidente del cda di Leitner, Anton Seeber. I pubblici ministeri hanno chiesto l’archiviazione per l’assenza di prove sul reato di rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.