Strage di Casteldaccia, il giuslavorista Paone: “Sicurezza? Leggi travolte dal malcostume”

Il legale sull’ennesima tragedia sul lavoro: “In Italia domina l’ignoranza, mancano adeguati controllori e il governo ci sta lavorando”.

Palermo – La strage di Casteldaccia, le polemiche sulla sicurezza sul lavoro, il cordoglio del giorno dopo della politica e una storia che si ripete. Ma perché si è arrivati all’ennesima tragedia. “Il problema della sicurezza non è una questione di leggi, ma un problema di ignoranza e di malcostume diffuso”, sottolinea al Giornalepopolare.it Alessandro Paone, oggi tra i massimi esperti oggi di diritto del lavoro e nel settore della gestione delle crisi aziendali nel nostro Paese. Anche la strage di Casteldaccia, fa notare il legale “ci dice esattamente questo. Ignoranza e malcostume, perché le norme in materia di sicurezza ci sono. Le leggi sono travolte dal malcostume. Se fossero state rispettate non si sarebbe fatto male nessuno”.

Il luogo della strage sul lavoro

In Italia manca una cultura della sicurezza, è questa la vera piaga. “C’è ignoranza da parte del datore di lavoro che punta su persone non adeguatamente formate, – fa notare Paone – l’ignoranza da parte del lavoratore che non essendo formato va a svolgere una prestazione non rendendosi conto dei rischi che corre. E ancora, c’è un assoluto malcostume. Quello di continuare a operare senza condizioni di sicurezza: il datore di lavoro non le cerca e non le rivendica pur sapendo che è a sua tutela; il lavoratore non è in grado di pretenderle – ed è una situazione folle – le ignora e le accetta. Un meccanismo, un circolo vizioso che non finirà mai. Tanto più che in Italia mancano adeguati controllori”.

Già la questione dibattuta dei controllori, “il vero problema che va risolto dal governo che – prosegue il giuslavorista – ci sta provando. Le piante organiche sono in estensione. Ma neppure possiamo immaginare che per risolvere il problema della sicurezza l’Italia debba avere un numero di controllori pari ai controllati, non è così. Ancora una volta ci vuole l’impegno fortissimo sulla cultura della sicurezza per superare questo malcostume diffuso. Quello che è accaduto infatti – conclude Paone – lascia anche intravedere irregolarità diffuse nell’impiego delle vittime. Le indagini ci diranno di più”.

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