Spedizione punitiva nel carcere minorile di Airola, la Sappe: “Situazione fuori controllo”

Il sindacato di polizia denuncia quanto sta accadendo all’interno del penitenziario minorile e chiede provvedimenti immediati.

Benevento – Una vera e propria “spedizione punitiva nei confronti di un detenuto di origine afghana quella messa in atto nel carcere minorile di Airola, nel Beneventano”. La denuncia è del Sappe. “Nel carcere di Airola – evidenzia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – non si placano gli eventi critici. Nonostante il Sappe avesse già previsto quanto sarebbe potuto succedere a seguito degli eventi dei giorni scorsi, nelle ultime ore si è registrata una nuova lite tra due detenuti, un italiano ed uno di origine straniera”. Nel dettaglio un detenuto napoletano ha portato a termine una vera e propria spedizione punitiva ai danni di un detenuto di origine afghana per vendicare gli amici che nei giorni precedenti avevano subito un’aggressione da quest’ultimo”.

Il sindacato racconta che “si è dovuto addirittura ricorrere al pronto soccorso più vicino per le cure del caso e, come sempre, si è evitato il peggio grazie al tempestivo intervento degli appartenenti alla Polizia penitenziaria. Il sindacato evidenzia come “la gestione delle utenze nella struttura sannita sia fuori controllo, soprattutto se si pensa che i detenuti che si rendono protagonisti di tali vicende, turbative dell’ordine e della sicurezza, sono ancora presenti in istituto nonostante gli allontanamenti cui sono stati destinatari in precedenza. A questo punto, il Sappe si chiede cosa stiano aspettando la Direzione e gli organi preposti alle
assegnazioni a trasferire,
come già richiesto, tali soggetti problematici prima che si possa arrivare a conseguenze peggiori ed irreversibili”.

Sabatino De Rosa, vice coordinatore regionale del Sappe, si riserva, a breve, di richiedere un incontro con il Prefetto della Provincia di Benevento se i soggetti promotori di tali eventi non saranno allontanati dalla struttura sannita, ripristinando quanto prima la legalità, l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto penitenziario minorile di Airola.

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “è ora di rivedere completamente le politiche di gestione e di trattamento dei detenuti minorenni, tra i quali vi sono soggetti con profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e persino da adulti, fino a 25 anni di età, che continuano ad essere ristretti. La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il Sappe, è più complessa e problematica di quello che si immagina o si rappresenta in fortunate serie tv. E servono, per questo, figure professionali adeguate per la gestione dei Centri per la Giustizia minorile, provenienti anche dalle fila della Polizia Penitenziaria: non servono psicologici o esterni delle Asl che delle carceri sanno ben poco”.

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