“Sono stata io”: confessa la compagna dell’infermiere ucciso a Vercelli

Il corpo della vittima trapassato da almeno trenta coltellate. All’arrivo dei soccorritori, la donna aveva ancora il coltello in mano.

Vercelli – Quando i soccorritori sono arrivati nell’appartamento dello stabile popolare di via XXVI Aprile si sono trovati di fronte ad una scena agghiacciante: Tiziano Colombi era a terra in un lago di sangue, il corpo trapassato da oltre trenta coltellate, inferte da quello stesso coltello da cucina che Rosa Comito, tremante e sotto choc, aveva ancora in mano, con il quale, nella furia omicida, si era lei stessa ferita.

L’epilogo della tragedia familiare sembrava già scritto e si è compiuto nella serata di ieri, quando la donna, odontotecnica di 60 anni, ha ammesso davanti al magistrato di aver ucciso il compagno, infermiere di tre anni più giovane, al culmine di una lite. Agli inquirenti resta da stabilire il movente di tanta ferocia.

Colombi viveva a Quinto Vercellese, ma era spesso a Vercelli a casa della compagna. Lavorava nell’ospedale Sant’Andrea nel reparto di Cardiologia. La relazione tra i due andava avanti da tempo e chi li conosceva li descrive con una coppia tranquilla. Non risultano denunce o interventi delle forze dell’ordine nel loro passato.

La sera dell’omicidio pare ci sia stata una lite, sentita dai vicini e poi il silenzio. Secondo il primo esame del medico legale, aggredito nei pochi metri tra la cucina e il salotto del piccolo appartamento, l’uomo ha tentato disperatamente di difendersi.

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