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Smantellata rete di contrabbando di carburante

Il Nucleo di polizia economico-finanziaria ha portato alla luce un intricato sistema di acquisti fraudolenti e falsificazioni documentali per mascherare il contrabbando di gasolio.

Napoli – All’esito di una complessa attività investigativa coordinata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Nola, finanzieri del comando provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale nei confronti di quattro soggetti gravemente indiziati del reato di contrabbando di prodotti energetici.

Le indagini eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria sono scaturite da una verifica fiscale nei confronti di un deposito commerciale di prodotti petroliferi con sede nel comune di Mariglianella (NA).

Nel corso dell’attività ispettiva sono emersi acquisti di prodotto petrolifero da un deposito di estrazione al quale, era stata revocata la licenza di esercizio per l’assenza di operatività e per irregolarità fiscali.

Le successive attività d’indagine hanno disvelato il carattere fraudolento di tali acquisti nonché di decine di altre operazioni poste in essere dagli indagati, i quali mascheravano l’approvvigionamento di enormi quantitativi di gasolio per autotrazione di contrabbando avvalendosi di società “filtro” che si rifornivano fittiziamente presso depositi non operativi o compiacenti.

Infatti, dagli accertamenti svolti è stato possibile dimostrare che, nei giorni e negli orari indicati nei documenti di trasporto, le autobotti non giungevano mai presso i depositi di estrazione del prodotto.

Il meccanismo fraudolento era basato sull’emissione di DAS contraffatti e di false fatturazioni per garantire una copertura formale al trasporto e allo stoccaggio del prodotto nel deposito commerciale sottoposto a verifica, dal quale il prodotto veniva poi prelevato per essere rivenduto ai distributori al dettaglio ad un prezzo illecitamente concorrenziale

Sulla base delle risultanze investigative, il G.I.P. presso il tribunale di Nola ha disposto nei confronti dei quattro indagati il divieto di dimora nella provincia di Napoli e il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di euro 1.216.655, nonché di un deposito commerciale di oli minerali, di un distributore di carburanti e di n. 4 automezzi.

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