Siracusa, spari contro casa collaboratore di giustizia: 2 giovani in carcere [VIDEO]

L’aggravante del metodo mafioso avvalendosi della forza d’intimidazione del vincolo associativo per agevolare il clan Bottaro-Attanasio.

Siracusa – La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania ha emesso un decreto di fermo per due ventenni aretusei, accusati di porto abusivo di arma clandestina e danneggiamento, aggravati dall’uso del metodo mafioso. Le indagini, condotte dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, sono partite dall’episodio del 26 settembre 2024, quando cinque colpi di pistola furono sparati contro la porta dell’abitazione di un collaboratore di giustizia. Gli autori, a volto scoperto e in sella a uno scooter, hanno compiuto l’atto intimidatorio poche ore dopo la diffusione della notizia della collaborazione dell’uomo con la giustizia.

Nel corso delle indagini, le autorità hanno rinvenuto due pistole occultate in un’auto parcheggiata, risultate compatibili con quelle utilizzate nell’attacco. L’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza ha rivelato un dettaglio cruciale: uno dei due indagati indossava una tuta del Napoli Calcio con logo ben visibile, la stessa che compariva in un video pubblicato sui social dall’indagato stesso. Perquisizioni domiciliari hanno inoltre fornito ulteriori prove a sostegno delle ipotesi investigative.

Agli arrestati è stata contestata anche l’aggravante mafiosa, poiché l’azione aveva l’intento di favorire il clan Bottaro-Attanasio, sfruttando la forza intimidatoria della loro associazione. Al termine delle formalità, i due sono stati condotti alla Casa Circondariale di Cavadonna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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