Siena, condannato per violenza sulla compagna di classe: “Il risarcimento lo paghino i genitori”

Il tribunale di Firenze ha accolto la richiesta da parte della vittima di abusi escludendo la responsabilità di scuola e Ministero.

Firenze – I genitori di un ragazzo condannato per aver violentato una compagna di classe in una scuola a Siena, attirandola in uno sgabuzzino dell’istituto, sono stati condannati a un risarcimento danni di circa 27mila euro. I giudici del tribunale di Firenze avrebbero ritenuto responsabili i genitori del ragazzo, all’epoca minorenne, per non averlo educato bene, la cosiddetta “culpa in educando” dell’articolo 2048 del codice civile sulle responsabilità genitoriali. Approva il ministro Valditara: “Decisione importante”.

 Il 16enne, nel 2022, è stato condannato in sede penale per violenza sessuale aggravata. Dopo la condanna, la vittima e i suoi genitori avrebbero chiesto un risarcimento di 100mila euro di danni al ragazzo, ai suoi genitori e a scuola e ministero dell’Istruzione. Il tribunale di Firenze avrebbe quindi disposto una perizia medico-legale per la quantificazione del danno e stabilito la sola responsabilità del ragazzo e dei suoi genitori, che non avrebbero vigilato sul comportamento del figlio, attraverso una corretta educazione fondata sul rispetto degli altri e delle donne in particolare, sempre secondo la sentenza, escludendo invece qualsiasi responsabilità dell’istituto scolastico e del ministero.

Si tratta di una decisione “molto importante”, scrive sui social il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, “che chiama i genitori a rispondere civilmente per violenze gravi commesse dai figli. Va nella stessa direzione della norma contenuta nel ddl sulla condotta che prevede multe per chi aggredisce gli insegnanti. La scuola e la società debbono sempre più fondarsi sulla responsabilità individuale”.

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