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Si fingevano tecnici dell’acquedotto: arrestati per furti e rapine

Colpo alla banda dei falsi tecnici: quattro presunti responsabili dietro le rapine agli anziani finiscono in carcere. Ecco i nomi.

Asti – Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione dedita a furti e rapine in abitazione mediante raggiro ai danni di anziani i quattro uomini, tutti italiani quarantenni, nei confronti delle quali i carabinieri hanno eseguito nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nelle province di Alessandria, Cuneo e Vercelli. Il provvedimento è un ulteriore sviluppo delle indagini che hanno portato all’arresto di 7 persone, due delle quali colpite dalla nuova ordinanza, coinvolte in 18 episodi a danno di anziani commessi mediante il noto raggiro del ‘finto tecnico dell’acquedotto”. Il provvedimento è stato preso nei confronti di: VINOTTI ROBERTO, cl. 83, già detenuto per questa causa; OLIVIERI EMANUEL, cl. 83, già detenuto per questa causa; VINOTTI ANGELO, cl. 85, residente ad Asti; MASSA SAMUEL, cl. 84, residente a Torino. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine pluriaggravate in abitazione mediante raggiro ai danni di persone anziane.

Preparati a raggirare gli anziani

Questo provvedimento restrittivo costituisce il completamento delle strutturate e complesse indagini svolte dal Reparto operante a partire dallo scorso mese di gennaio, sotto la direzione della locale procura della Repubblica, e che hanno già consentito, il 16 maggio scorso, di arrestare 7 componenti del gruppo criminale (tra cui Olivieri Emanuel e Vinotti Roberto), coinvolti in 18 episodi delittuosi in danno di anziani commessi mediante il noto raggiro del “finto tecnico dell’acquedotto”. La successiva progressione delle indagini, da cui scaturisce la presente ordinanza cautelare, ha portato all’identificazione di due nuovi componenti del sodalizio e documentare ulteriori 13 raggiri commessi in aprile e maggio 2023 in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, caratterizzati anche dalla figura del “finto carabiniere”, utilizzata per rassicurare le vittime durante i falsi controlli idrici eseguiti dai complici all’interno delle abitazioni degli anziani.

Nello specifico, sono stati attribuiti a vario titolo agli indagati episodi criminosi verificatisi in Asti, Poviglio (RE), Bruno (AT), Castell’Alfero (AT), Camerano Casasco (AT), Neive (CN), Caresana (VC), Prarolo (VC), Calendasco (PC), Pecetto di Valenza (AL), Villanova D’Ardenghi (PV), Cereseto (AL) e Garlasco (PV). Inoltre, come già contestato nel precedente provvedimento restrittivo, per alcuni fatti, è stato rubricato il delitto di rapina pluriaggravata per l’accertato uso di sostanze urticanti durante l’azione criminosa, circostanza perfettamente riscontrata nel corso delle perquisizioni eseguite il 16 maggio con il sequestro di diverse bombolette di spray anti-aggressione. Nel complesso, i proventi delle illecite attività predatorie contestate alle persone indagate si aggirano attorno a 100mila euro.

È doveroso rilevare che gli arrestati sono allo stato gravemente indiziati dei delitti contestati, la loro posizione verrà vagliata dall’autorità giudiziaria nel corso delle successive fasi processuali e definita solo all’esito dell’emissione di sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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