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senza fissa dimora il giornale popolare

Si fingevano clochard per rubare il RdC

Beccati sul fatto 48 ladroni che si spacciavano per barboni senza fissa dimora per sgraffignare allo Stato mezzo milione di euro.

Barletta – I finanzieri hanno accertato una frode all’I.N.P.S. correlata all’indebita percezione del reddito di cittadinanza per oltre 500 mila euro, segnalando all’Autorità giudiziaria 48 soggetti poco più che maggiorenni, residenti in Trani e risultati formalmente senza fissa dimora.

In particolare, si tratta di “figli di famiglia”, i quali, mediante la migrazione fittizia della propria residenza di origine, ovvero quella del nucleo familiare, hanno dichiarato di essere “senza fissa dimora”. Nella nuova condizione (meramente formale) di homeless, hanno sottoscritto la prevista DSU (dichiarazione sostitutiva unica) per il calcolo dell’ISEE dichiarandosi nucleo familiare monocomponente e sono così riusciti ad ottenere indebitamente la provvidenza sociale prevista; con tale artifizio documentale i soggetti sottoposti a controllo hanno incassato indebitamente 350 mila euro e ne avrebbero ricevuti altri 200mila senza l’intervento delle Fiamme gialle tranesi.

Le indagini di polizia economico-finanziaria svolte dalla Guardia di finanza ed inquadrate in una più ampia attività di contrasto agli sprechi di risorse pubbliche in stretta sinergia con l’INPS e l’Autorità giudiziaria, hanno preso le mosse considerando che i soggetti controllati avrebbero dovuto necessariamente essere ricompresi nel nucleo familiare di origine, essendo ad essi preclusa ex lege la possibilità di costituire autonomi nuclei familiari. La normativa ISEE stabilisce infatti che il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa necessariamente parte del nucleo familiare di questi quando ha un’età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli.

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