La 51enne è stata beccata e arrestata dalla polizia a Roma: bottino 650 euro.
Roma – Rispondendo ad un post pubblicato sui social con cui veniva richiesto aiuto per le pulizie, una donna di 51 anni è riuscita a farsi assumere come collaboratrice domestica, garantendosi anche un posto letto all’interno dell’abitazione, per poi derubare la sua datrice di lavoro, la prima notte, tra quelle stesse mura. La colf infedele è stata però subito fermata e arrestata dalla Polizia di Stato.
È accaduto nel quartiere Alessandrino, dove ha iniziato formalmente a lavorare dopo pranzo, ma già il mattino seguente, aveva “ripulito” le stanze e non solo. Al suo risveglio, infatti, la padrona di casa si è accorta di un ammanco di 650,00 euro dal suo portafogli, che la sera prima, una volta rincasata, aveva come di consueto lasciato riposto nella propria borsa appesa all’appendiabiti.
Di fronte alla sua richiesta di spiegazioni, tuttavia, la dipendente neo assunta ha cercato immediatamente di scappare, spintonando e strattonando la stessa donna che, con fiducia, l’aveva accolta tra le mura di casa propria.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del V Distretto Prenestino e del Commissariato Torpignattara, che le hanno intercettate nel giardino mentre erano ancora intente a litigare. Quando poi si sono rivolti alla colf invitandola ad aprire la valigia che portava con sé, la donna, accampando la scusa di aver perso il lucchetto, si è vista costretta ad ammettere che all’interno vi fosse del danaro, di cui non ricordava bene l’ammontare, e sulla cui provenienza ha fornito differenti versioni.
Vistasi ormai scoperta di fronte alla refurtiva sottratta alla datrice di lavoro, in un moto di disperazione, ha poi accusato i poliziotti di aver precedente contratto un accordo con la padrona di casa per metterla nei guai e per sottrarle il denaro per poi dividerselo in un secondo momento. A suo carico, infatti, è emerso che pendeva una nota di rintraccio per reati della stessa specie commessi precedentemente dalla stessa donna.
Per la donna, è quindi immediatamente scattato l’arresto per il reato di rapina impropria, nonché per quello di diffamazione di pubblico ufficiale. A seguito dell’aggressione subita, la datrice di lavoro ha riportato lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.